Stuprata con un tubo metallico, 20enne tiburtina lasciata in fin di vita a L’Aquila

Giovedì 23 febbraio 2012 il militare è stato arrestato nella caserma Campomizzi dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella.

Tuccia è stato recluso nel carcere di Castrogno, a Teramo, nella stessa cella di Salvatore Parolisi, il caporal maggiore accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea.

 

“Ragazza massacrata esposta alla morte per gelo o dissanguamento”

L’inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura de L’Aquila David Mancini ha accertato che lo stupro è stato compiuto utilizzando un corpo metallico mai ritrovato. “L’estrema brutalità dimostrata nell’azione, la crudeltà usata, la totale mancanza di scrupolo nel lasciare la ragazza massacrata esposta alla morte per gelo o dissanguamento – motiva il gip – pone la pericolosità sociale dell’indagato ai massimo livelli e fa concludere che nessuna misura cautelare oltre la custodia in carcere possa essere minimamente idonea a ovviare alle esigenze cautelari esistenti e in particolare al pericolo della reiterazione di ulteriori reati della spessa specie”.

 

Nell’ordinanza si fa riferimento anche a difficoltà di ricostruire l’episodio in modo corretto:“La ricostruzione dei fatti – scrive il giudice – risulta essere stata operata con precisione malgrado le difficoltà da parte delle persone informate sui fatti di fare una scansione nitida alla luce del particolare contesto ambientale: discoteca che diffonde musica con ritmo incalzante e con somministrazione continua di bevande alcoliche che non certo la puntualità, la indicazione degli orari di concatenazione degli eventi anche se questi alla fine appaiono ben individuati e descritti. Alla fine le indagini di polizia giudiziaria hanno consentito la piena ricostruzione di quanto avvenuto”.

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