Rubano l’ascensore alle case popolari Disabili prigionieri per tutta l’estate

inquilini della scala HH di via dell’Aeronautica 19, nel complesso Ater di Borgonovo, dieci appartamenti più della metà dei quali abitati da anziani e diversamente abili dal 1981. Nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 giugno il materiale appena portato ancora imballato dalla ditta incaricata è sparito nel nulla: una cabina ascensore, i vani contrappeso, i meccanismi elettrici delle porte, “roba” che tutta insieme pesava circa novecento chili. Una vera beffa per i residenti, soprattutto per chi come la famiglia Spinelli del quarto piano era riuscita a convincere l’Ater a sostituire l’impianto dopo 12 anni di richieste.
Una beffa, tanto più che i ladri ne devono aver fatta di fatica per mettere insieme sì e no 400 euro a fronte di un danno da 3 mila 300 euro per la Ferrari & C. srl, l’impresa incaricata dall’Ater della sostituzione dell’ascensore. Basti pensare ai 600 chilogrammi dei contrappesi in ferro, ai 200 della cabina e ai 60 delle apparecchiature per l’apertura elettrica delle porte.
Il risultato è che ora l’impresa ha dovuto riordinare i materiali, annunciando agli inquilini che le lavorazioni verranno sospese per circa due mesi in attesa dell’arrivo. Insomma, per molti di loro si prospetta un’estate da sequestrati in casa.
Ma come ha fatto la banda a caricare tutta quella montagna di ferro? Ha usato un camion?
Se così fosse, possibile che nessuno ha visto né sentito nulla? A sentire Fabrizio Alfei, responsabile tecnico della Ferrari, anche il rumore fatto dai ladri non deve essere stato indifferente, tant’è che la cabina era imballata in una cassa di legno rivestita in cartone.
“Per aprirla – spiega – noi usiamo i martelli. In tanti anni di carriera è la prima volta che assisto al furto di un ascensore. Una volta avvenne a Corviale, ma qualche giorno dopo si fece avanti un residente che assicurò di poter far recuperare la refurtiva dietro compenso.
A Borgonovo abbiamo ritrovato in un prato circostante soltanto le guide dell’ascensore: evidentemente erano troppo lunghe”.
Per la cronaca, il motore si è “salvato”: era stato custodito nei lavatoi in attesa dell’installazione.

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