Marta, da cicciottella a regina dei muscoli

Fino a un anno e mezzo fa pesava venti chili in più e indossava abiti di sei taglie maggiori. Oggi con sei mesi di allenamento “spinto” Marta Masiello, 24 anni di Villalba, ha inanellato una serie di successi di fila che l’hanno incoronata regina del body building.
L’ultimo è datato 24 giugno, quando al Palacavicchi di Ciampino ha conquistato il terzo posto nel campionato italiano Ifbb categoria body fitness e 
s’è aggiudicata la qualificazione per l’Arnold Classic, la competizione internazionale prevista ad ottobre tra le più muscolose d’Europa. Già il 10 giugno – alla vigilia del suo compleanno – Marta si era “regalata” il primo posto nel Grand Prix Ifbb One Way del Centro Italia, dopo una brillante prova al campionato italiano e alla selezione mondiale Wabba tenutosi il 26 maggio a Castelforte e dopo l’esordio del 5 maggio al Grand Prix di San Vito Romano organizzato dalla palestra Colosseum di Alberto Marozzi.
Seconda di due figli, un fratello maggiore militare, mamma impiegata e papà operaio, Marta è una ragazza che oltre al fisico mette a frutto anche la testa. Maturità scientifica al liceo “Ettore Majorana”, una laurea in Scienze Motorie all’università di Tor Vergata, un passato sportivo fatto di partite di calcio con gli amici, campionati di pallavolo coi Sorci Verdi di Villalba, ginnastica artistica, nuoto e rugby in ateneo.
Eppure, se oggi porta con disinvoltura pantacollant e pantaloncini taglia 40, prima provava vergogna solo al pensiero di indossarli.

 

Come e perché hai iniziato il body building?
“Lo praticavo da tanti anni insieme alle amiche, senza metterci troppo impegno: all’epoca era un modo per trascorrere due ore in buona compagnia, ma non rinunciavo a mangiare alcunché. E infatti ero parecchio cicciottella, pesavo 20 chili in più di adesso. Fino a quando a ottobre 2010 mi è scattato qualcosa in testa, ho iniziato a prenderla più seriamente, con una dieta ferrea e un allenamento specifico. E’ successo tutto in vista della tesi di laurea che avrei dovuto discutere come ho fatto ad aprile dell’anno scorso: mi sono detta che una dottoressa in Scienze motorie obesa non si era mai vista, così ho deciso di cambiare”.

 

Dall’allenamento alla competizione: cos’è scattato?
“A gennaio scorso avevo ottenuto buoni risultati e in palestra hanno cominciato a congratularsi e a propormi di gareggiare: mi dicevano che avevo le potenzialità, anche se io non mi vedevo un fisico così bello. E pensare che fin da bambina ho avuto la fissa per la cura del corpo. Ricordo che mi piaceva guardare mia madre mentre si truccava e io già a dieci anni mi passavo da sola la piastra ai capelli. Poi una volta cresciuta, facevo esperimenti sulla mia cuginetta”.

 

Diete particolari per un fisico così?
“Per prepararmi alle gare da gennaio a marzo ho mangiato solo petto di pollo, pesce lesso, verdure lesse, riso o gallette di riso e albumi. Da marzo a giugno invece soltanto merluzzo e zucchine lesse. Ora che ho finito le competizioni devo mangiare un po’ di tutto per far riabituare l’organismo, ma la pacchia dura poco perché dalla prossima settimana ricomincio la preparazione”.

 

I chili in più erano un problema?
“Mi vedevo cicciottella ma ero comunque serena e mangiavo. Ora che ho gli addominali scolpiti non tornerei indietro al solo pensiero della fatica che mi sono costati: il body building è passione, è uno stile di vita”.

 

Oggi i muscoli a una donna servono?
“Non credo siano necessari, ma se si vuole essere così perché no? L’errore che tanti fanno è ritenere non femminile una donna muscolosa. Io penso di essere stata femminile quando ero cicciottella e anche adesso: conta essere se stessi, conta lo sguardo e il modo di parlare e non semplicemente le forme del corpo”.

 

Una vittoria sul palco, quali sono i veri successi della tua vita?
“Essere stata educata a sani principi e valori solidi. Arrivare a 23 anni ed essere già laureata, essere una ragazza responsabile che cerca di migliorarsi giorno per giorno è già un buon traguardo”.

 

Cos’è per te il successo?
“Ottenere un buon lavoro nel settore di mia competenza, raggiungere un’indipendenza, poi mettere su famiglia e avere dei bambini. Il successo non è alzare la coppa, è una grande soddisfazione senza dubbio, ma le cose importanti della vita sono altre”.

 

Hai scelto la cura della salute come carriera. Bulimia e anoressia sono le cause che fanno vivere il corpo in modo malato: perché l’età si abbassa?
“Le cause psicologiche non le conosco, ma per esperienza diretta posso dire che anche nella palestra che frequento più di qualche adolescente passa ore sul tapis roulant perché si vede cicciona e nella speranza di calare un chilo neanche mangia con conseguenti risultati negativi. Spesso ripeto loro che io mi sono messa d’impegno ma senza ammalarmi e quando iniziai la dieta mangiavo 6, 7 volte al giorno”.

 

Sei passata dalla taglia 46 alla 40, da un fisico burroso a uno tutto muscoli: com’è cambiato il rapporto con l’altro sesso?
“Diciamo che oggi mi vesto più carina, mentre prima tendevo a nascondermi sotto gli abiti. Di conseguenza i ragazzi mi guardano e fanno apprezzamenti, soprattutto su Facebook”.

 

E con le altre donne?
“E’ cresciuto il numero delle invidiose”.

 

Le caratteristiche che ami di più in un uomo.
“Deve essere divertente, mi deve far stare bene. Tutto il resto viene dopo”.

 

E in una donna?
“La semplicità”.

 

La parte del tuo corpo che preferisci?
“La schiena”.

 

Quella che pensi di dover migliorare?
“Le gambe”.

 

Per i giovani della tua età l’Italia ha un futuro incerto: come ti vedi tra 10 anni?
“Mi auguro con un buon impiego e una casa tutta mia: io m’impegno, vediamo che succede”.

Marcello Santarelli

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