Casa popolare bunker per custodire il nido dell’eroina Lui a Rebibbia, lei è libera

Così mercoledì mattina 19 dicembre gli agenti del commissariato di Tivoli hanno arrestato Fabio Baldassarre, pregiudicato di 36 anni, e la compagna Angela D., di 32, conviventi in un alloggio popolare di via Enrico Fermi a Villa Adriana, all’interno del complesso Ater denominato “Il Triangolo”.
Su disposizione del pubblico ministero di turno in Procura Giuseppe Mimmo, la coppia, difesa dall’avvocato Fabio Frattini di Tivoli, è stata portata a Rebibbia con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ma la donna – che deve rispondere anche di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale – è stata rimessa in libertà venerdì 21, dopo la convalida degli arresti da parte del giudice per le indagini preliminari Mario Parisi.
Fare irruzione nella casa popolare pare sia stato tutt’altro che facile, visto e considerato che la porta blindata era protetta da una grata metallica e che la 32enne avrebbe rifilato calci e gomitate ai poliziotti, spedendone un paio al pronto soccorso.
Secondo la ricostruzione della Squadra Investigativa diretta da Giancarlo Sant’Elia, verso le nove del mattino gli agenti si erano presentati alla porta di Baldassarre con un decreto di perquisizione firmato dal pubblico ministero Giuseppe Mimmo nell’ambito di un’indagine a carico della madre, una 69enne già coinvolta nel 2009 in una storia di droga.
L’inchiesta del magistrato stavolta era relativa a un giro di assegni di provenienza illecita utilizzati dall’anziana per acquistare due automobiline radiocomandate da rally con motore a scoppio del valore di 170 euro l’una. Fatto sta che, dopo aver suonato più volte al campanello, gli investigatori non avevano ricevuto risposta.
Così hanno atteso nei pressi del condominio l’arrivo o l’uscita dei padroni di casa e dopo qualche minuto è sopraggiunta Angela D. Pare che la donna abbia chiesto ai poliziotti il motivo della “visita”, ma la risposta non deve averla convinta più di tanto. Davanti alla grata di protezione dell’appartamento, infatti, avrebbe cercato di condurli al piano superiore. Quando si è resa conto che gli inquirenti sapevano bene quale fosse la porta giusta, si sarebbe rifiutata di aprire il cancello, inveendo contro gli agenti e urlando frasi sconnesse. Una, però, è risultata chiara: “Fabio, il baule”.
Solo a quel punto Baldassarre ha aperto la porta per poi richiuderla e il sospetto che nell’appartamento non ci fossero solo le automobile radiocomandate ha preso corpo. Una volta neutralizzata la 32enne, i poliziotti hanno cercato di farsi aprire con le buone, poi sono passati alle maniere forti tentando di fare irruzione a spallate.
Qualche minuto e il 36enne gli ha permesso di entrare, convinto com’era di aver nascosto “a mestiere” la droga nelle intercapedini dei due bagni di casa.
Una confezione con 5 grammi di eroina è stata scovata insieme al bilancino di precisione in uno sportello sottostante la vasca da bagno, un’altra con dieci grammi era invece nell’intercapedine da dove si controllano i tubi del lavandino: per recuperarla i poliziotti hanno perfino dovuto sfondare un muro.
Nell’antibagno era occultata una pistola giocattolo replica di una semiautomatica, molto simile a quella originale e senza tappo rosso.
Durante la perquisione addosso alla donna sono stati rinvenuti e sequestrati 250 euro, mentre altri 745 erano occultati in casa: il denaro è stato sequestrato perché ritenuto provento dell’attività illecita, visto che i due conviventi risultano disoccupati. Nella Bmw di Baldassarre inoltre sono spuntati due permessi per il traffico, un tagliando arancione per disabili rilasciato dal comune di Tivoli e risultato smarrito nel 2008 insieme a un pass della Provincia di Roma: documenti che al 36enne è costata una denuncia per ricettazione.
Al termine dell’operazione sulla scrivania del pubblico ministero Giuseppe Mimmo è stata consegnata anche una delle automobiline comprate con gli assegni rubati.

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