Castel Madama – Gli sbarra la strada e poi lo aggredisce davanti alla famiglia

orfei-fabioUna discussione nata per futili poteva poteva finire in tragedia. Sabato sera a Castel Madama, durante la partita di calcio Lazio Cagliari, quando evidentemente si surriscaldano gli animi e tante persone sono eccitate dall’evento, ecco che ci scappano le botte. Botte da orbi tra due uomini che se le sono date di santa ragione, proprio sabato 5 gennaio verso le 22 e coincidenza c’era proprio la gara di campionato.

La scintilla che ha generato la colluttazione tra i due quarantenni castellani è avvenuta per un diverbio sulla strada, uno dei due ostruiva il passaggio alla vettura dell’altro. Ha avuto la peggio Fabio Orfei, 43enne operaio di Castel Madama che stava rientrando a casa con la sua famiglia, per poi recarsi in un bar del suo quartiere per vedere almeno il secondo tempo dell’incontro di calcio. L’uomo alla guida della sua auto ha fatto appena in tempo a far scendere la moglie e i tre figli minori, che sono saliti in casa, per poi imbattersi casualmente nel suo aggressore.
«Davanti a me c’era quell’uomo con la sua Clio che si era messo di traverso e che mi ostruiva il passaggio, prima ancora era passato su quella strada a tutta velocità. Comunque, lo conoscevo solo di vista, in paese bene o male le facce sono sempre le stesse – racconta Orfei, a due giorni dall’aggressione – Gli ho solamente fatto il gesto di spostarsi e di farmi passare con la macchina. Non volevo assolutamente discutere con lui. Io sono sposato e ho tre figli piccoli, sono un uomo responsabile non un attacca brighe che cerca la lite. Lui invece si è avvicinato e mi ha intimato di scendere, forse avrà frainteso quel mio gesto. Ripeto non volevo litigare, lui sì. Mi ha fatto scendere, pensavo per le spiegazioni, invece mi ha colpito violentemente con una testata. A quel punto ho reagito ed è scaturita una colluttazione. Ci hanno divisi e quindi pensavo fosse finito tutto, invece no».
Orfei è entrato così in un bar del paese per seguire il secondo tempo della partita, ma si è ritrovato davanti il suo aggressore. «All’improvviso mi ha dato un pugno dal basso verso l’alto che mi ha traumatizzato e ho battuto in terra. Mi ha colto di sorpresa in mezzo ad altre persone. Sono andato in confusione e mi sono ritrovato al pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli».
Fabio, colto dalle convulsioni, salvato prima da un barista e poi dagli operatori del 118 che lo hanno trasportato d’urgenza al San Giovanni Evangelista. Orfei è stato immediatamente visitato per i colpi subiti alla testa. La Tac gli ha riscontrato un trauma cranico ed un ematoma.
Poi l’ennesima brutta sorpresa la mattina di domenica 6 gennaio. «Ho trascorso un’intera notte in barella nel corridoio del pronto soccorso tiburtino e il giorno dopo l’aggressione ero rimasto solo in una stanzetta. Mi sono ritrovato davanti il mio aggressore, assurdo. Com’è stato possibile? Cercava di scusarsi e mi chiedevano di non denunciarlo. Non l’ho ancora denunciato e mi riservo se farlo. Quell’uomo poteva infierire su di me, nessuno a controllato e peggio ancora i Carabinieri non l’hanno fermato a seguito dell’aggressione nei miei confronti».
Fabio è ancora sotto choc, sta un po’ meglio ed è tornato nella sua casa di Castel Madama. Dentro di sé ha tanta rabbia. La situazione poteva degenerare. Orfei ha rischiato di morire per quei colpi violenti e il suo aggressore è rimasto impunito. Il sabato sera resta sempre un giorno a rischio.

Gino Ferretta

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