Guidonia – Truffatore indiano al supermercato “ipnotizza” il direttore e porta via duemila euro d’incasso

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Viene comunemente definito furto con ipnosi, ma secondo gli esperti è un vero e proprio gioco di prestigio basato su tecniche di confusione messe in atto da persone con spiccate capacità comunicative. Il risultato finale è che la vittima predestinata si ritrova senza soldi, praticamente indotta a consegnarli al malvivente.

Ne sa qualcosa Walter Sassano, 43 anni, da 22 direttore del supermercato Risp di via Ernesto Cabruna, a Guidonia centro.
Sabato 2 febbraio il commerciante s’è presentato alla Tenenza dei carabinieri ancora in stato confusionale per denunciare quanto gli era capitato poco dopo mezzogiorno, quando in un colpo solo ha perso duemila euro d’incasso, portati via da un indiano venuto in negozio a fare la spesa.
La storia raccontata da Sassano ai militari diretti dal tenente Salvatore Ferraro è identica a quella riferita alle forze dell’ordine di mezza Italia da tante altre vittime dello stesso raggiro.
L’uomo, 50 anni circa, un metro e ottanta, capelli neri leggermente mossi e occhi nocciola chiari, era entrato insieme a una donna dai capelli chiari. Una coppia insospettabile, in particolare lui, caratteristiche tipiche da indiano, ben vestito con giubbotto blu e pantaloni di velluto. Effettuati gli acquisti, i due si sono presentati alla cassa per pagare, ma nello stesso momento è scattato il piano. L’uomo ha infatti chiesto alla cassiera di cambiare una banconota da 500 euro, un’operazione impossibile visto che nel supermercato di via Cabruna vige la buona abitudine di mandar via gli incassi ogni 200 euro.
Così la dipendente ha chiesto alla collega di recarsi nell’ufficio di Sassano per cambiare la banconota da 500. Detto, fatto: il direttore ha consegnato alla cassiera dieci “pezzi” da 50 euro, se non fosse che nel frattempo l’indiano e la complice avevano raggiunto l’uscio dell’ufficio per la “fase uno” dell’imbroglio.
“Buongiorno – ha esordito il truffatore, mostrando un portafogli “imbottito” di varie banconote, dai dollari alle lire – siamo dei collezionisti e dobbiamo tornare in India”.
Subito dopo, rivolgendosi a Sassano seduto alla sua scrivania, l’illusionista ha chiesto la cortesia di avere anziché dei “pezzi” da 50 quelli da 100 euro, a suo dire di maggior valore in India. Così il 43enne si è fatto consegnare dalla cassiera sei “bigliettoni” da 50, restituendogliene tre di taglio doppio, e la donna ha “girato” i sette “pezzi” al truffatore.
A quel punto, è scattata la “fase due” del piano. Per confondere ancora di più le carte, infatti, l’indiano ha proposto a Walter Sassano di verificare se tra i soldi incassati tra venerdì e sabato mattina vi fosse almeno un esemplare che riportasse nella matrice la “I” di Italia, ribandendo che era un collezionista.
Restando sempre seduto alla scrivania, il direttore ha eseguito il controllo e al termine ha riallineato il contante. Stando sempre a quanto riferito ai carabinieri, in quello stesso istante il truffatore si è fatto avanti per mettere a punto la “fase tre”, quella determinante.
“Da noi in India il colore è importante…”, ha farfugliato l’uomo afferrando la mazzetta di denaro come per controllare se ci fosse la banconota della tonalità giusta. Questione di pochi secondi, durante i quali Walter Sassano è rimasto come impietrito, mentre la cassiera – che ha seguito tutta la “manfrina” – ha dovuto quasi spingere fuori dell’ufficio il “sola”.
Il “lavoro”, però, era già completato, tant’è che l’indiano ha ringraziato e dopo aver stretto la mano al direttore si è dileguato insieme alla complice, rimasta “muta” per l’intera messinscena. Agli investigatori il responsabile del punto vendita Risp di Guidonia ha riferito di aver scoperto l’ammanco di duemila euro quando ormai era troppo tardi.

Marcello Santarelli

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