Guidonia – Ladri poco informatici. Rubano l’Ipad, la Polizia gli arriva fin dentro casa

fucili-e-soldiIl colpo era riuscito alla perfezione. La porta blindata chiusa senza mandate aperta con una scheda, la casa messa a soqquadro e un bottino di svariate migliaia di euro finito in un borsone. 
Credevano di averla fatta franca e di potersi spartire i proventi, ma a rovinare la festa a quattro topi d’appartamento è stato un Ipad appena trafugato dalla casa della vittima. Così mercoledì 20 marzo gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Villalba hanno arrestato per furto aggravato Bili Bojic, 27 anni, Milan Jankovic, 22, Diana Jankovic, 20, e Barbara Taikunovic, anche lei di 22 anni, tutti con precedenti specifici. Gli uomini diretti dal vice questore Alfredo Luzi hanno rintracciato i quattro rom in via Colle della Lite, in zona Casilino, seguendo il segnale Gps dell’Ipad appena rubato nell’appartamento di Gianfranco Petronzi in via Palermo a Villalba.Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la banda è entrata in azione verso le 10,30 del mattino, approfittando che la casa fosse vuota. Il 34enne facchino e la moglie alle 6,30 erano andati al lavoro, i tre figli a scuola, mentre la nipote della coppia aveva lasciato l’appartamento un’ora dopo la famiglia, chiudendo la porta senza mandate. 

Fatto sta che in pochi minuti i ladri erano riusciti a penetrare nell’appartamento e a razziare nell’ordine un Ipad mini, uno Smartphone, una Play station portatile, una Play station Vita, una macchina fotografica digitale, un Nintendo, tre orologi, 300 euro in contanti e vari oggetti d’oro. La prima a scoprire il furto verso le 11 è stata la nipote di Petronzi, che ha trovato la casa a soqquadro e ha avvertito il 34enne. L’uomo da Tivoli Terme ha raggiunto Villalba e il primo pensiero è stato lanciarsi da solo alla rincorsa dei ladri seguendo il tracciato dell’Ipad, quindi ha chiesto aiuto all’Ufficio di Polizia di viale Kennedy. Così due auto civetta coordinate dal vice questore Luzi sono partite sulle tracce fornite dall’autolocalizzatore dell’apparecchio, fino a raggiungere via Colle della Lite dove dopo circa 10 minuti il segnale era improvvisamente cessato. Era il segno che i ladri avevano spento l’Ipad ma oramai era tardi. In una zona di campagna gli agenti hanno rintracciato due abitazioni dove hanno scovato Bili Bojic, mentre qualche minuto dopo è sopraggiunta un’auto con altri due componenti a bordo. Durante la perquisizione è stato rinvenuto l’IPad mini spento, lo smartPad, la Psp, la digitale e l’orologio da polso Breil che Petronzi ha riconosciuto. A dimostrazione che fosse tutta roba sua, il 34enne ha acceso l’IPad col codice Pin di sblocco e ha fatto notare agli investigatori che nella memoria della digitale c’erano ancora alcune immagini scattate il giorno prima con la moglie e i tre bambini in occasione della festa del papà.Inizialmente i quattro si sono giustificati con la Polizia di aver acquistato il materiale da un amico marocchino al costo di 100 euro un paio di giorni prima. Una versione modificata nell’arco di 24 ore. Tant’è che giovedì mattina davanti al giudice Marzia Minutillo Turtur le due donne – Diana Jankovic e Barbara Taikunovic – si sono autoaccusate del furto in concorso con due romeni del campo nomadi di via di Salone. Per questo i due uomini sono stati scagionati, mentre nei confronti delle ragazze il giudice ha convalidato l’arresto rinviando il processo a luglio.

Marcello Santarelli

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