Castel Madama – Maura, “Una vita sotto la cenere”

maura-francescatoUna donna eclettica che scrive soprattutto per le donne, per chi ha sofferto e comunque alla fine ne esce vincitrice. “Sotto la cenere” è il primo romanzo di Maura Francescato, nata a Tivoli 35 anni fa, che vive a Castel Madama con la sua famiglia.

Romanzo, grazie al quale ha vinto a Matera nell’ottobre 2012 il terzo posto assoluto nel concorso internazionale di Arti letterarie “Thesaurus”.
«Il mio libro è dedicato a chi non riesce più a nutrire dentro il fuoco vivo della speranza, nascosto sotto tutte quelle coltri di cenere che le intemperie della vita hanno lasciato depositare come un fiume di fango sul suo animo», afferma l’autrice castellana.   
Maura ha conseguito la laurea con il massimo dei voti in Scienze della formazione e dell’Educazione con indirizzo “Educazione degli adulti” nel 2004, all’Università degli studi “Roma Tre”.
Nella sua vita ha svolto lavori in settori molto diversificati tra loro, arrivando a rivestire il ruolo anche di docente all’Università privata “Unimarconi”. Attualmente collabora nel commercio con l’attività di famiglia che opera a Roma nel settore della Pelletteria.
Maura è sposata con l’avvocato tiburtino Marco Sabino dall’agosto 2009 ed è in dolce attesa di una bimba.
«Sono al settimo mese di gravidanza – annuncia con gioia la donna – tra la fine di giugno o i primi di luglio nascerà la nostra prima figlia che chiameremo Diletta».
Maura si divide tra il lavoro e le sue passioni innate: la lettura e la scrittura che coltiva sin da ragazza. Ama i classici e i fantasy. Ma solo in età matura, nel 2010, ha cominciato la stesura del suo romanzo d’esordio “Sotto la cenere”.
Maura ci sintetizzi il suo romanzo.
«La storia è narrata in prima persona da Emma, una donna che si è trasformata, nel tempo, in vittima e carnefice di sé stessa a causa di un passato che non riesce a seppellire. Fagocitata da ricordi che continuano a tormentare il suo presente, Emma è soffocata da un duplice stato emotivo: rancore e nostalgia, nei confronti di un uomo che scomparendo dalla sua vita ha aperto le porte dell’inferno sotto ai suoi piedi.  
La prima parte del romanzo è costellata da feed-back sul passato della protagonista, riguardanti i suoi trascorsi familiari, sentimentali e le sue amicizie, oltre ad essere caratterizzata dall’incontro con due personaggi intriganti, grazie ai quali la donna comincerà lentamente a riscoprire il sapore di sensazioni forti e contraddittorie.
Durante la narrazione, il rapporto con entrambi i personaggi si colorerà di sfumature e vicende che condurranno Emma, ancora una volta, a fare i conti con un destino capriccioso e vulnerabile. Il romanzo si arricchisce di altre figure, quali per esempio la madre e la sorella della protagonista, un’ex intima amica divenuta poi acerrima nemica, un uomo affascinante incontrato durante una vacanza e attraverso il quale l’esistenza di Emma verrà nuovamente sconvolta.
E una serie di altre figure che faranno da cornice agli eventi narrati, passati e presenti.
Quando finalmente Emma capisce che non ha più senso continuare a vivere alla luce di fantasmi che in realtà le chiedono solo di essere lasciati andare in pace, il passato torna prepotentemente a travolgere la sua esistenza».
Qual è stato il ruolo della sua famiglia nella sua vita?
«Un ruolo fondamentale. Mio marito Marco, stanco di ricevere da parte mia lunghe lettere ed e-mail estenuanti, mi ha spinto a raccogliere le idee ed a trascriverle in un libro. Mi ha sempre dimostrato fiducia e creduto in me, quando io stessa non ero in grado di farlo. Il suo merito è di avermi trasmesso sicurezza nelle mie capacità e di avermi spronato a intraprendere un’avventura che, altrimenti, non avrei mai pensato di poter affrontare, quella della scrittura.
Un riconoscimento particolare va anche ai miei genitori, Gianni e Stefania, che negli anni sono sempre stati per me fonte di sostegno e di conforto, aiutandomi a superare momenti particolarmente difficili. A loro devo quello che sono diventata e nessun encomio sarà mai sufficiente a ripagarli dei sacrifici fatti e dell’amore riversato sulle loro figlie. Anche le mie sorelle maggiori, Flavia e Silvia, con le loro esperienze di vita e la loro forza interiore sono state fonte d’ispirazione continua per la delineazione dei personaggi e per le vicende narrate. Sono due sorelle straordinarie, esempi costanti e compagne di vita infaticabili».
Il libro è ricco di riferimenti vissuti da lei e da altre donne.
«Sì certo. Praticamente ho voluto scrivere storie d’amore e di amicizia, dove gli uomini fanno da cornice e non hanno un ruolo da protagonista. Non è un testo autobiografico ma al centro c’è il gentil sesso, che troppo spesso soffre e non denuncia né soprusi, né maltrattamenti subiti sia in famiglia che fuori le mura domestiche».
Che moglie si sente di essere e che madre sarà?
«Mi ritengo una persona un po’ complicata ed eclettica. Comunque sono una donna socievole, comunicativa e molto curiosa. Come moglie sono premurosa ed attenta, come madre sarò comprensiva, ma senza mai perdere il ruolo di genitore. I bambini vanno educati con autorevolezza, hanno delle loro risorse e gli adulti non debbono imporre, nè mortificare. E’ l’esempio più forte di ogni parola».  
Che messaggio si sente di dare alle donne in genere.
«Che c’è una speranza per risollevarsi. Bisogna ribellarsi e soprattutto riacquistare la propria autostima e rivendicare i propri diritti. L’uomo oggi si sente a disagio con certe tipologie di donne, intendo quelle emancipate, colte e sicure di sé. La speranza per noi donne è quella che si può rinascere a nuova vita, da quella celata sotto la cenere in cui spesso si finisce. Non serve provocare gli uomini, ma bisogna a tutti i costi saper mantenere la propria dignità, senza avere sensi di colpa».
In una fase di crisi in cui versano le famiglie italiane, come far fronte all’austerity?
«Sicuramente bisogna adeguarsi al sopraggiungere dei nuovi e restrittivi modi di vivere. Il sacrificio dev’essere comune all’interno di un nucleo familiare. Educare al sacrificio è sicuramente formativo per i propri figli. Fra moglie e marito, poi, se ce ne fosse necessità, la comunicazione diretta è sempre più apprezzabile anche nei momenti di difficoltà economica. La sincerità e la coesione sono alla base di ogni rapporto, altrimenti le famiglie si sfasciano e vanno a rotoli».
Parole e testi di Maura Francescato, che presenterà pubblicamente il suo volume sabato 18 maggio nell’aula consiliare di Castel Madama e il 20 maggio a scuole e associazioni nella biblioteca comunale. Poi nascerà Diletta.

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