Monterotondo – Ubriaco scatena incidente mortale: “Correvo per far asciugare la macchina”

Andava forte perché era appena uscito con la sua auto dal lavaggio e voleva farla asciugare con il vento. E poi avrebbe detto: “E’ inutile piangere per gli errori appena commessi”. La frase gli è uscita dalla bocca in mezzo alle lamiere contorte, alla gente che voleva linciarlo e al corpo senza vita di un uomo di 48 anni, poco prima che i carabinieri di Monterotondo gli mettessero le manette ai polsi. Poche parole, mentre il primo maresciallo dell’Esercito italiano Gianluca Giacci, 48 anni – in servizio presso il Comando generale di Roma – veniva portato via nel tentativo vano di salvargli la vita, trasportandolo in eliambulanza all’ospedale “Sant’Andrea” di Roma.

Sono accuse pesanti quelle di cui dovrà rispondere L.M, attualmente detenuto nel carcere romano di Rebibbia. Omicidio colposo, guida in stato d’ebrezza, guida con patente revocata perché già sospesa per il “vizio” di causare incidenti da ubriaco. Tutto unito alla consapevolezza che il bilancio dell’incidente avvenuto alla rotatoria della zona industriale di Monterotondo poteva essere molto più pesante, se si considera che altre due auto sono rimaste coinvolte nello schianto e che il 45enne romeno viaggiava ad una velocità molto elevata. Perché – avrebbe raccontato più tardi ai carabinieri – aveva appena portato l’auto a lavare e si doveva “asciugare” con il vento. Ma la reazione di “noncuranza” che avrebbe dimostrato il cittadino romeno dopo lo schianto ha rischiato di costargli cara, perché i molti che si erano avvicinati per cercare di aiutare le persone coinvolte nell’incidente avrebbero iniziato ad inveire contro di lui.

“C’era chi voleva il linciarlo dopo quello che aveva fatto”, hanno raccontato alcuni testimoni. Di certo c’è che la Opel Astra su cui viaggiava L.M., di proprietà delle moglie, aveva la sesta marcia ingranata al momento dell’impatto. Velocità testimoniata anche dallo stato dei mezzi coinvolti. Di certo c’è anche il tasso alcolemico riscontrato con gli esami effettuati dopo il sinistro e l’arrivo delle forze dell’ordine: nel sangue il cittadino romeno aveva 2.7 grammi per litro, più di cinque volte il limite stabilito per legge. Complessa la ricostruzione della dinamica dell’incidente. Secondo quanto accertato fino ad ora dai militari del Nucleo radiomobile e Operativo della Compagnia di Monterotondo, diretta
dal Capitano Domenico Martinelli, l’incidente sarebbe avvenuto intorno a mezzogiorno di oggi al km 24 e 700 della via Salaria, all’interno del Comune di Monterotondo, all’altezza della rotatoria della zona industriale. Una zona molto viva, utilizzata dai monterotondesi per spostarsi più facilmente e dalle centinaia di persone dirette nell’area del Caimo, nonché decine di mezzi pesanti e non che transitano per l’autostrada, diretti verso Roma o verso il nord. L.M avrebbe prima colpito un’auto parcheggiata per poi carambolare e travolgere una Mercedes Classe A. Quest’ultima sarebbe così finita sulla corsia opposta, dalla quale sopraggiungeva il militare 48enne. Data la dinamica si procede solo a carico del 45enne romeno, arrestato dai militari.

Chi si trovava li ha descritto quello che aveva davanti agli occhi come uno scenario “di guerra”: lamiere e sangue ovunque. Sul posto sono arrivati i Carabinieri di Monterotondo, il personale del 118 e i Vigili urbani del quarto Gruppo di Roma Capitale, che aveva revocato la patente all’uomo per un altro incidente avvenuto a Roma. Nel 2006, infatti, L.M. Aveva provocato un sinistro stradale ed era stato pesantemente sanzionato dai Vigili urbani di Roma per la sua ubriachezza. Da allora aveva il documento di guida “congelato”. Su quell’auto, insomma, non ci doveva stare. L’uomo, a detta del personale delle forze dell’ordine e sanitario intervenuti sul posto, non avrebbe opposto resistenza né cercato di scappare – come emerso in un primo momento – ma si sarebbe mostrato “irriverente” e distaccato rispetto ad una tragedia che poteva avere un bilancio molto più pesante, considerando la zona e l’ora. Il primo maresciallo dell’esercito lascia sua moglie. Cordoglio e decine di commenti quelli arrivati dopo la divulgazione della notizia dell’incidente.

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