Gianluca, alla “Vogue Fashion night out” tra le stelle della moda

Gianluca anche quest’anno (per la terza volta)  ha ceduto ad una delle tentazioni più irresistibili per i fashion lovers, quella di raggiungere Milano per partecipare, il 17 settembre scorso, alla   “Vogue fashion night out”, la kermesse organizzata dalla rivista icona del settore (Vogue Italia) nel corso della settimana della moda.  Il giovane studente liceale di Case Rosse nel raccontarci l’ esperienza vissuta per una notte tra le stelle della moda ,  ci parla del suo sogno nel cassetto, quello di diventare uno stilista.  In attesa di iscriversi l’anno prossimo ad un’Accademia della moda, nelle vesti di fashion blogger si diletta a tradurre in termini accessibili a tutti  i vari trend della moda senza mai rinunciare al suo raffinato spirito critico. Nel suo blog  appaiono ben descritte   le sue due esperienze presso la redazione della rivista Vogue (cosiddette “Vogue Experience”), l’ultima delle quali vissuta, nel giugno scorso, gomito a gomito con i designer del brand di  Ermenegildo Zegna  di cui ha potuto ammirare da vicino la nuova collezione uomo.    Scopriamo proprio dal suo blog, inoltre, che il suo talento ha già messo a segno un piccolo successo degno di nota: la realizzazione di un suo modello di copricapo ad opera di un’   antica e rinomata  bottega di cappelli meneghina. Una creazione che descrive alla perfezione il suo estro, quella voglia di esprimersi sopra le righe che non poteva certo mancare anche nel    look  scelto per  la giornata milanese, un completo gilet e…gonna pantalone.     
Gianluca, se è vero che in occasioni come queste bisogna distinguersi, tu ci sei riuscito.   
In effetti devo ammettere di aver osato…ma poi neanche troppo! (sorride) Sicuramente volevo farmi notare sapendo della presenza di numerosi fotografi e cameraman in giro per la città così ho optato per un completo in gessato composto da un gilet lungo e dal punto forte, una sorta di shorts a portafoglio che di primo impatto sembrano una gonna,  tant’è  che più volte ho dovuto mostrare ai curiosi che non fosse un kilt!… il tutto abbinato ad una semplice camicia bianca, stivaletti neri e una maxi-pochette nera con i bordi bianchi.

 

Che atmosfera si respirava?

“Direi magica, la moda pervadeva ogni cosa luoghi, persone, eventi…in una città come Milano in cui comunque in ogni momento dell’anno si dedica molta attenzione a questo settore”.

 

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Un momento che ricordi con particolare piacere?

“Quando durante la presentazione dei nuovi talenti al Vogue corner sono stato riconosciuto ed elogiato da una lettrice del mio blog!”

 

Da Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia  a Giorgio Armani, vedo dal tuo reportage fotografico che hai incontrato faccia a faccia più di qualche vip…
“Sì, in giro per la città e nei negozi era normale incontrare personaggi noti; l’incontro con Giorgio Armani è stato sicuramente tra i più emozionanti perché , benché non ne ammiri particolarmente lo stile, ha fatto la storia della moda Italiana ma anche l’incontro con Patt Cliveland ,ex modella, musa di Moschino, sorprendentemente confidenziale e amichevole, mi ha fatto molto piacere”.
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Promossi e bocciati per  stile e personalità?  
“Il migliore sul piano umano è stato proprio Giorgio Armani, una persona fantastica, molto disponibile e aperto ai giovani; per lo stile non posso scegliere una persona in particolare perché gli “addetti ai lavori” adottano abbigliamenti eleganti e curati ma “semplici” mentre sono i ragazzi a volersi esibire per attirare l’attenzione.
Il mio peggior voto va alla stilista di Blumarine e Blugirl, Anna Molinari, per la sua ritrosia nel socializzare e ad Enzo Miccio, noto wedding planner dei vip,  per lo stile troppo artefatto e caricaturale!.”

 

Per te che curi molto il look, cosa vuol dire seguire e sentirsi alla moda?
“Secondo me seguire la moda significa analizzare criticamente le collezioni e codificare i trend per poi trarne ispirazione. Sentirsi alla moda è molto soggettivo e per me vuol dire  scegliere outfits che, pur rispettando determinati canoni, mi permettano di distinguermi, di piacermi e di piacere”.

 

Fra tutti i colori e le fantasie in voga al femminile  per il prossimo freddo quale preferisci?
“Senza dubbio il Tartan che, rilanciato da Mc Queen nel 2010, è diventato ormai un evergreen e quest’anno è stato affiancato allo stile punk ed esplicitato nello stile British- collegiale”.

 

Un consiglio valido per tutte?
“Consiglio di selezionare modelli e fantasie in base al proprio gusto ,senza voler imitare i look delle sfilate, mixando capi eccentrici e di tendenza a capi basici”.
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Per noi donne quest’inverno i cappotti diventano oversize e molti capi assumono forme ovoidali, secondo te è un affronto alla femminilità?
“Penso che la moda non sia mai un affronto alla femminilità, anzi, con ogni suo trend è capace di valorizzare e far uscire la personalità e il carattere di ogni donna! E poi la moda è donna e ogni capo può sprigionare femminilità”.

 

Qual è la più grande caduta di stile che le donne, o meglio, le ragazze di oggi commettono?
“Non tener conto dell’occasione d’uso e soprattutto del proprio fisico, indossando ad esempio leggins super attillati e micro shorts che non lasciano nulla alla fantasia, quando invece bisognerebbe essere autocritici e consapevoli del proprio aspetto e di quello che si vuole trasmettere”.

 

L’uomo, invece, cosa dovrebbe indossare per essere veramente al top?
“Secondo me per smorzare la monotonia  dei   classici capi invernali  bisognerà puntare sull’originalità dei tessuti piuttosto che delle forme e sugli accessori pensando di arricchire il guardaroba ad esempio con un bel paio di   stivali di gomma per la pioggia, borse, foulard in varie tinte e fantasia e magari l’ascot al posto della cravatta”.

 

L’inverno è ancora lungo e tutto da vivere, ma siamo comunque curiosi di scoprire i must della prossima bella stagione, cosa hai visto sulle passerelle dei brand più importanti a Milano?
“Il minimalismo nelle forme e materiali ottenuti con nuove tecniche sottolineano che la moda si avvicina sempre più al pret-a-portet, l’accoppiata black and white permarrà  e in modo ancora più assoluto rispetto all’inverno , le lunghezze saranno estreme (ad esempio le gonne saranno o lunghissime o cortissime), un elemento secondo me meritatamente di spicco saranno le piume e una tendenza particolare sarà sicuramente l’ispirazione tratta dall’arte: astrattismo, avanguardie e simboli della pop art decoreranno i capi . Per fare un esempio, volti tipicamente “warholiani” sono stati stampati da Prada sulle sue pellicce”.
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Parlaci del tuo percorso  in questo mondo, quando inizia la tua passione per la moda?  
“Fin da piccolissimo, da quando avevo cinque anni, pensa che la mia prima “collezione” l’ho disegnata a 7 anni”.

 

Allora perché hai scelto gli studi classici?
“Perché da timido tredicenne non sono riuscito ad imporre la mia volontà di avventurarmi già nel settore della moda e ho seguito i consigli di chi ha ritenuto il liceo perfetto per la mia predisposizione alla lettura e alla scrittura. Dopo la maturità conto di iscrivermi ad un’Accademia di moda”.

 

All’attivo come stilista in erba hai già  una tua creazione…
“Quando ero a Milano, per la mia prima Vogue experience, ho conosciuto la proprietaria della più antica e importante modisteria meneghina, una bottega di cappelli che produce copricapo per Armani e Moschino, la famiglia reale di Monaco, ecc….insomma non una botteguccia qualunque! Avevo con me una serie di bozzetti da mostrare alla redazione di Vogue, lei ha voluto vederli, le sono piaciuti vari modelli di cappelli che avevo disegnato e cosi ha deciso di realizzarne uno. E’ stata una cosa per me totalmente inaspettata e una gioia incredibile”.

Da. Mi.

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