Andrea Fraghì, difensore che si ispira a Nesta e che sogna la serie A

Andrea, poco più che diciottenne ha lasciato il Nordest tiburtino, avendo militato anche nelle formazioni  di Monterotondo e Tivoli, prima negli Allievi e poi nell’Eccellenza, fino alla serie D.
Andrea ha fatto così tutta la trafila, dal settore giovanile ai campionati dilettantistici, con merito, scalando posizioni e categorie.
Dall’alto dei suoi 187 centimetri di altezza, con un peso forma di 75 chili, Fraghì sovrasta tutti in difesa, diventando stagione dopo stagione un baluardo quasi insuperabile. Un vero e proprio ostacolo per gli attaccanti.
Andrea è, nella linea di difesa a tre della Arzachena, il centrale di

destra, finora sempre titolare con mister Luigi Alvardi, ex allenatore del Guidonia Montecelio. «Ho la stima e la fiducia del mister e dei compagni, qui in Sardegna mi trovo bene, anche se non nascondo l’ambizione di fare il  grande salto nella massima serie», dichiara Fraghì.
La svolta per la carriera di Andrea è rappresentata dall’incontro con il suo nuovo procuratore Bruno Grillo. Dal 2012 il 25enne difensore santangelese fa parte della scuderia Grillo, una garanzia di professionalità e competenza nel settore dei talent scout.
Andrea ci mette sicuramente del suo per mettersi in mostra ed emergere. «Da quando ho iniziato a giocare ci ho sempre messo la passione, tanto cuore e qualità tecniche – sottolinea Fraghì – ma non basta perché nel nostro ambiente ci vuole anche fortuna. Ecco forse finora mi è mancata la fortuna di non essere stato scelto dal canale giusto».
Andrea ha mosso i primi passi da bambino a Castelchiodato, giocava sotto età quando il mitico Volfango Patarca, allora responsabile del settore giovanile della Lazio, lo prese e se lo portò nella società biancoceleste. Andrea fece tutta la trafila nelle giovanili della Lazio, dai Pulcini agli Esordienti. Per lui era un sogno, essendo tifoso biancoceleste.  
«Nella Lazio facevo il centrocampista centrale, poi passato al Monterotondo mi hanno spostato indietro, in difesa. E da quel giorno ho sempre ricoperto questo ruolo – racconta Andrea – Ed è stata la mia fortuna».
Fraghì da buon laziale s’ispira al grande Alessandro Nesta e sia per aspetto che per movenze un po’ lo ricorda in campo. «Per tanti della mia generazione Nesta ha rappresentato un idolo, sicuramente un esempio calcistico da seguire, soprattutto per il suo stile di vita», commenta Andrea.
La serietà dentro e fuori dal rettangolo verde è fondamentale ad ogni livello e per ogni calciatore che ambisce a “sfondare” in un mondo delicato e pieno di insidie.
«Insieme a me nel settore giovanile della Lazio ci giocavano altri due classe ‘88: Andrea Russotto e Lorenzo De Silvestri, oggi rispettivamente al Catanzaro e alla Sampdoria, che hanno fatto una brillante carriera per le loro qualità e per la loro serietà», spiega Fraghì.
Andrea, invece, ha dovuto girovagare dal Nord a Sud dell’Italia: a 19 anni è approdato al San Donà di Piave nella serie D veneta, poi è sceso in Eccellenza calabrese con il Sersale prima e il Bovalino poi. L’anno dopo Andrea è andato a giocare in Sicilia nel Caltagirone sempre in Eccellenza. Infine l’approdo in serie D nell’Arzachena dove milita attualmente con successo.
«Tutta questa gavetta nel calcio Dilettantistico e Semiprofessionistico mi ha forgiato, rafforzando il carattere – aggiunge Andrea – Sono andato via da Sant’Angelo da adolescente ed oltre ai miei familiari ho tanti amici che ogni tanto vengo a trovare, soprattutto durante le soste di campionato e quelle domeniche nelle quali giochiamo contro le squadre del Lazio, inserite nel nostro girone».
Da Sant’Angelo Romano per Andrea non è mai mancato il sostegno dei genitori: il padre, Salvatore Fraghì ha 50 anni e fa il coltivatore diretto, la madre Mariapia Santoni, 48 anni, è casalinga. Andrea ha anche una sorella, Valentina di 22 anni.
Andrea sin da bambino aveva l’amore e la predisposizione per il calcio, tanto che  i suoi lo hanno sempre spronato nell’inseguire il sogno di una vita: quello di fare il calciatore professionista. Andrea divideva il suo tempo tra gli allenamenti pomeridiani e gli studi da geometra. E’ riuscito a conseguire il diploma all’Istituto Pio XII di Roma. Se non avesse fatto il calciatore avrebbe lavorato in qualche studio tecnico della capitale o avrebbe misurato qualche proprietà per conto di un’azienda. Fatto sta che con il calciomercato alle soglie spera nel triplo salto di categoria. A gennaio Andrea Fraghì potremmo rivederlo con una nuova casacca.
«Oltre alla mia professione che mi dà da vivere un giorno vorrei poter metter su famiglia. Appena trovo la ragazza “giusta” desidererei sposarmi ed avere con lei dei figli», conclude Andrea.

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