Le piante e la fitoterapia stimolante per il sistema immunitario

Specie negli ultimi anni il ricorso alla fitoterapia ha registrato un considerevole aumento da parte della popolazione occidentale. Parliamo della medicina naturale di antichissime origini che utilizza erbe e piante per la cura di malattie e per il mantenimento dello stato di benessere.  Un campo vastissimo, oggetto di continui studi, e che in questa occasione abbiamo deciso di esplorare, anche se solo in piccolissima parte, insieme al dottor Gaetano Lodi per scoprire le virtù di alcune specie di piante elette come principali alleate a sostegno delle nostre difese immunitarie. Chiariremo il perché sentiamo tanto parlare, specie a ridosso dell’inverno che richiama l’attenzione sulle patologie influenzali, di sostanze immunostimolanti come la Papaya fermentata, gli estratti di Echinacea, Ginseng, Sambuco e  Astragalo .  

 

Dottor Lodi, in generale qual è la prima cosa da sapere per  agire bene a sostegno del nostro sistema  immunitario?
“Il primo dato da conoscere è che nel nostro intestino viene prodotto oltre il 70% delle nostre difese immunitarie. E’ perciò sempre più importante mantenerlo in ottima salute. Se la flora batterica, a causa dei ritmi di vita e dell’alimentazione  moderni diventa “anarchica”   i micronutrienti non vengono ben assimilati, le difese immunitarie si abbassano, lo stress ossidativo aumenta e attacca altri “organi-bersaglio”, dando vita ad un circolo vizioso”.

 

In tal caso come ci viene in soccorso la fitoterapia?   
“Oggi la novità in fatto di prevenzione in questo senso è un preparato fitoterapico preparato ad hoc, InfluNamTM, per adulti e In-Flu-Nam® junior per ragazzi, che si rivela un eccellente alleato nel sostenere il sistema immunitario di adulti e bambini, grazie alla sinergia di Panax quinquefolium, più conosciuto come    Ginseng americano  dalle proprietà immunomodulanti e di Sambucus nigra, pianta europea il cui succo è noto per la sua  azione antivirale e antiossidante”.     

 

Anche la papaya fermentata può essere utile ad ottimizzare il sistema immunitario?
“Non solo. La papaya fermentata oltre ad essere un  vero e proprio immunomodulatore in grado di  aiutarci a migliorare le difese immunitarie endogene in modo del tutto naturale, ha dimostrato eccezionali proprietà contro lo stress ossidativo delle cellule cerebrali. E’ stato il famoso scienziato Luc Montagnier (scopritore del virus HIV e premio Nobel 2008 per la virologia) a sollevare l’attenzione su questo estratto  e alle sue prodigiose virtù come   rimedio contro i radicali liberi e contro l’ossidazione delle cellule cerebrali,  capace  addirittura di contrastare il Parkinson, l’Alzheimer, l’invecchiamento e persino la Sars.   Nel suo libro Montagnier ci racconta   di aver personalmente osservato in papa Giovanni Paolo II   un miglioramento del morbo di Parkinson  dopo l’assunzione di alcune bustine di papaya fermentata avvenuta in occasione di un loro incontro avvenuto nel 2002”.   

 

Il frutto al naturale della papaya ha le stesse proprietà?
“L’essicazione del frutto avviene per 300 giorni e l’assunzione della papaya nella sua forma essiccata, e quindi fermentata, è più efficace del frutto al naturale e va precisato   che il prodotto al momento più efficace, su cui sono stati effettuati dei seri studi scientifici e   che garantisce un contenuto elevato di  principi attivi,  è quello brevettato dal marchio   Immun’Age, disponibile anche presso la nostra farmacia .
Sentiamo spesso parlare dell’ estratto di Echinacea sia nei protocolli di prevenzione che di cura al naturale della sindrome influenzale.  
Si tratta di un’altra pianta preziosa sia  per la sua azione immunostimolante  sia per la sua capacità di  ridurre sia i sintomi che la durata dei fastidi tipici della  sindrome influenzale   e della faringotonsillite. Un potente immunostimolante naturale è anche l’Astragalo che determina una attività antibatterica e antivirale ed  è inoltre un tonico   con azione adattogena molto spiccata. Infatti riduce il consumo di ossigeno da parte della cellula e gli antiossidanti dell’ organismo aumentando la risposta allo stress. Migliora la memoria, la resistenza e la concentrazione e a differenza di molti tonici, come il Ginseng ed altri, non interferisce con il sonno”.

 

A proposito di Ginseng, la specie Panax quinquefolium a cui ha fatto riferimento prima, è la più rinomata come immunostimolante, perché?
“Semplicemente perché la sua radice è la più ricca di ginsenosidi e cioè i componenti chimici che supportano il nostro sistema immunitario e ci aiutano a combattere lo stress e la fatica. Oltre ai ginsenosidi, il Ginseng americano contiene anche antiossidanti, minerali, vitamine e oli essenziali che agiscono positivamente su corpo e mente”.

 

Che differenza c’è tra l’assunzione di sostanze immunostimolanti e i vaccini?
“Le sostanze immunostimolanti, al contrario dei vaccini, non hanno nessuna relazione antigenica specifica, ma potenziano l’azione aspecifica del sistema immunitario, potenziando la reazione dell’organismo al contatto con agenti patogeni di qualsiasi natura”.

 

In generale   qual è l’approccio corretto alla fitoterapia come strategia di prevenzione e cura?    
“In assoluto deve valere la regola del NO al fai da te. Il ricorso ai prodotti fitoterapici e in genere ai rimedi naturali deve essere sempre seguito dal parere del proprio medico o del proprio farmacista di fiducia   a cui spetta valutare innanzitutto l’età del paziente, la problematica in oggetto e, cosa da non sottovalutare, la probabile interferenza con preesistenti patologie a cui è soggetto il paziente e/o con l’assunzione in corso di altri medicinali che nel mix con integratori fitoterapici potrebbero comportare anche serie controindicazioni”.

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