“Cresciuta a pane e musica dei Pooh. Ecco come ho scelto Monterotondo”

Silvia Di Stefano nasce 34 anni fa a Trecate, un piccolo paesino del novarese, in una famiglia di artisti. Figlia di Lena Biolcati, la cantante ed ex compagna di Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh,  Silvia cresce in un’atmosfera carica di musica e creatività

Silvia Di Stefano nasce 34 anni fa a Trecate, un piccolo paesino del novarese, in una famiglia di artisti. Figlia di Lena Biolcati, la cantante ed ex compagna di Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh,  Silvia cresce in un’atmosfera carica di musica e creatività. Abile nel canto, dal carattere estroverso e solare, col tempo inizia a coltivare una passione tutta sua: quella per il musical. Dopo il diploma frequenta a Roma la scuola “Ribalte” di Enzo Garinei e il “Mastmaster” (Musical Actor’s School – Theater). Nel 2002 arriva la sua grande occasione: il musical “Pinocchio” targato Compagnia della Rancia, che la rende nota al mondo del teatro musicale con il personaggio “Volpe”. Molti altri i successi, fino all’interpretazione di Shadia in “Aladin” nel 2010 e il grande successo di “Sindrome da Musical”, grazie ai quali Silvia riceve il premio “Musical Day: Miglior Performer Femminile dell’anno 2011/2012. Il nuovo anno vedrà Silvia nel ruolo della sorellastra Anastasia nel musical “Cercasi Cenerentola”, una rivisitazione in chiave comica della celebre favola, scritta da Stefano D’Orazio e Saverio Marconi.

“Il grande fuoco che ho dentro, quello per cui non riesco a fare a meno del palcoscenico, è la chiave per emozionare, nella grande arte del musical” con lo stesso entusiasmo di quando era bambina e trascorreva i pomeriggi interi a sognare tra le note e il mondo fantastico dei film musicali americani degli anni ’30 e ’40, Silvia racconta il suo percorso di crescita professionale e umana. Trasferitasi a Roma dopo il diploma, ha trovato la giusta tranquillità, per sviluppare e approfondire al meglio la sua vena artistica, nel centro storico di Monterotondo, dove vive da diversi anni. Figlia di Lena Biolcati, cantante, cresciuta a “pane e musica” tra le note dei Pooh, sostenuta anche dall’affetto paterno del batterista Stefano D’Orazio, ex compagno della madre, Silvia ha coltivato con determinazione la sua passione per il teatro cantato, iniziando nel 2002 una carriera ricca di successi. Le emozioni più forti quelle per il riconoscimento, nel mondo del musical, di “Miglior Performer Femminile dell’anno 2011/2012”, il sogno avverato di recitare a Broadway e quello che si sta per avverare, di esibirsi a Roma a fianco del grande amico Manuel Frattini.
Il 21 e 22 Novembre Silvia Di Stefano sarà, infatti, al Teatro Parioli, coprotagonista, a fianco di Manuel Frattini, dello spettacolo “Sindrome da Musical”. Carica di entusiasmo per il grande successo in tutta Italia, racconta le affinità con il suo ruolo di psicologa che, invece di curare il paziente Frattini dalla “sindrome da musical”, ne rimane completamente contagiata, dando inizio al loro viaggio tra i più grandi successi del teatro musicale: Grease, Pinocchio, Chicago, Sette spose per sette fratelli e molti altri.  

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A Novembre il grande debutto al Teatro Parioli a Roma. Qual è il suo rapporto con questa città? E con Monterotondo?
“Dopo aver girato tutta l’Italia con “Sindrome da Musical”, finalmente saremo nella città che amo di più. È un grande sogno che si realizza. Quando sono venuta a studiare a Roma, una decina di anni fa, cercavo una casetta tutta per me. Ho girato in lungo e in largo, ma sono rimasta molto colpita dal borgo di Monterotondo, dalla sua atmosfera tranquilla, così ho scelto una casetta nel bel mezzo del centro storico, che affaccia sulla vallata“.

Quanto c’è di Silvia, nel personaggio della psicologa di “Sindrome da Musical”?
“La psicologa, che nel musical cerca di curare il signor “Frattini” dalla sindrome da musical, è molto fredda e professionale, all’inizio. Nel corso dello spettacolo ne rimane contagiata. Anch’io sono malata per il musical, ho sempre voluto fare questo nella vita, da quando mia nonna, durante l’infanzia, mi faceva vedere i film musicali americani degli anni ’30 e ’40. Ne ero così affascinata da chiedermi “perché nella realtà le persone alla fermata dell’autobus non ballano e cantano?”. (sorride)

 Qual è il segreto del successo della sinergia sul palco con Manuel Frattini?
“E’ nata una grande amicizia dal musical “Pinocchio” (dei Pooh), da quando siamo diventati amici, ancor prima che colleghi. Siamo migliori amici nella vita e reciteremo ancora insieme nello spettacolo “Cercasi Cenerentola” a febbraio al teatro Brancaccio“.

 Qual è il ruolo che le appartiene maggiormente?
“Quello di “Volpe”che mi ha dato il via nel musical “Pinocchio” è uno dei ruoli cui sono più affezionata. Quello che mi ha emozionato di più è stato il ruolo di Lady Oscar, a Roma nel 2008. Riuscire a interpretarlo è stato meraviglioso, affatto semplice, è un personaggio complesso, molto lontano dai ruoli comici che interpreto di solito“.

 Lo scorso anno è arrivato il riconoscimento dal mondo del musical come migliore performer femminile dell’anno, qual è il complimento che le hanno fatto, nel quale si è riconosciuta di più?
“E’ stato un grande onore ricevere questo premio, con i maggiori consensi da parte della giuria tecnica, anche rispetto a molti altri colleghi altrettanto bravi. Sono stata molto felice anche del grande apprezzamento ricevuto per la cover di “Volare” con cui ho vinto il premio “Domenico Modugno nel 2009”. Non mi aspettavo questo risultato in un settore artistico, come quello del canto, in cui mi sono divertita a sperimentare“.

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 Da figlia d’arte, quali grandi insegnamenti ha ricevuto dai suoi genitori?
“I miei genitori fanno parte del mondo della discografia, mia madre mi ha insegnato a cantare, ma loro appartengono al mondo della musica, io a quello del teatro. Mi hanno sempre supportato e mai ostacolata nella mia scelta. Ricordo ancora con forte emozione il mio debutto sul palcoscenico di “Pinocchio”, insieme a mia madre, anche lei, per la prima volta, allora, nel mondo del musical. Siamo state amiche di tournée, oltre che mamma e figlia“.

 Adesso è lei stessa a tenere degli stage, cosa le preme trasmettere ai più giovani che si avvicinano al mondo del musical?
“Cerco di insegnare loro a studiare tanto, prima di tutto. La gavetta è fondamentale. Quello del musical è un settore difficile che è spesso sottovalutato. Oltre a saper cantare, ballare e recitare, ci vuole una grande preparazione su tutti i fronti. Serve il grande fuoco della passione, che ti porta a non riuscire a fare a meno del palcoscenico. L’obiettivo principale è emozionare, ma se non sei tu stesso a emozionarti, come fai ad arrivare al pubblico?“

Ha confessato che, con questo fuoco, la determinazione e un piccolo pezzo di fortuna, è riuscita a realizzare molti dei suoi sogni, c’è un obiettivo ancora da raggiungere?
“Nel 2010 ho realizzato il mio grande sogno di recitare a Broadway, con il musical “Pinocchio”. Adesso quello di recitare a Roma, di fianco al mio idolo Manuel Frattini. Non si finisce mai di sognare, quindi mi piacerebbe molto interpretare il ruolo di Fanny, protagonista di “Funny Girl”, interpretato dalla mitica Barbra Streisand, una vera dea“.

Marta Rossi

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