Complanari A24 a rischio pedaggio, residenti sul piede di guerra

Alzarsi ogni mattina per andare a lavoro sapendo di dover affrontare dai 40 ai 60 minuti solo per uscire dal proprio quartiere. Questo è quello che accade ai residenti di Ponte di Nona, estrema periferia est di Roma, ogni giorno. Un nuovo quartiere che si pone in maniera quasi asimmetrica tra la Capitale e Tivoli, oggi abitato da circa 20mila persone. Che però presenta un deficit urbanistico tale, da tener “intrappolati” nei propri abitacoli i cittadini che ci vivono. E per rispondere a questo bisogno di strade che nasce il progetto delle complanari di autostrada dei Parchi. Percorsi urbani che da est collegano Roma, ma che oggi sono a rischio pedaggio, malgrado questo non fosse previsto nel progetto originario.
Il comitato di quartiere si è subito mosso per vederci chiaro: “Abbiamo interagito con la politica ed è stata recentemente approvata una mozione in consiglio comunale che impegna il sindaco Ignazio Marino, a non far pagare le complanari – spiega Bruno Foresti, presidente del comitato Ponte di Nona -. Noi però non ci accontentiamo e stiamo promuovendo una raccolta firme”.
Se davvero venisse chiesto il pedaggio su queste “nuove strade urbane” di collegamento, in molti sceglieranno di non utilizzarle (si ipotizza un costo di circa 1500 euro all’anno a famiglia). Il traffico in uscita da questo nuovo quadrante capitolino, influisce inevitabilmente sul percorso che i pendolari dei comuni ad est di Roma, da Guidonia a Tivoli, percorrono ogni giorno, A24 e Tiburtina in primis.

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Veronica Altimari

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