Monterotondo – Ecco come sarà trasformato lo Scalo

Superare le criticità accumulate in cent’anni di storia urbanistica e trasformare lo Scalo in un quartiere ad alto tasso di vivibilità. E’ ambizioso, il piano di recupero e trasformazione radicale messo in campo negli ultimi anni in favore della zona più periferica della città, tanto da essere supportato da un volume di investimenti senza precedenti, parecchi milioni di euro tra finanziamenti comunitari (del Plus, il Piano locale Urbano di sviluppo previsto nel programma operativo della Regione Lazio, fondi europei 2007-2013) e risorse comunali.
“L’obiettivo a cui lavoriamo sin dall’insediamento – afferma il sindaco Mauro Alessandri – è quello di trasformare lo Scalo in un quartiere moderno che sia davvero, non solo nominalmente, la porta della città. E’ chiaro che trasformare significa incidere profondamente sugli spazi, sulle consuetudini accumulate negli anni, significa causare inevitabilmente disagi temporanei e comporta spesso la mediazione tra esigenze di segno opposto. Tutto questo, però, non deve spaventare. E soprattutto non deve far dimenticare che il risultato sarà un arricchimento per tutta la città, innanzitutto per il quartiere, per chi nelle zone dello Scalo vive o lavora”.
“Per tanto tempo – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Cavalli – quelli dello Scalo si sono sentiti cittadini di serie B, lamentando scarsa attenzione da parte delle istituzioni comunali e mancanza di investimenti sul territorio. La risposta che in questi anni abbiamo dato, in termini di impegno politico-amministrativo, capacità progettuale e organizzativa, attenzione alle esigenze, abilità nel reperire finanziamenti, è senz’altro straordinaria. Non si limita a interventi estemporanei ma punta a trasformare il quartiere nel profondo, attraverso un piano organico di realizzazione di opere e attivazione di servizi che non ha precedenti”.

Solo restando nell’ambito degli interventi infrastrutturali e senza considerare, quindi, l’attivazione di servizi di tipo socio-economico, di mobilità sostenibile o di salvaguardia dell’ambiente (previsti e attivati in ambito Plus e non solo), l’elenco delle realizzazioni in corso d’opera allo Scalo è ampio e composito: dalla ristrutturazione di via Nomentana sul modello già seguito in via Matteotti in centro alla realizzazione della rotatoria in via Turati, dalla realizzazione di tre nuove aree verdi, attrezzate e complete di percorsi eco-pedonali al rifacimento completo, con annessa realizzazione di strutture di servizio, del giardino di Monte Grappa. E ancora: la costruzione della Torre civica, quella della Scuola materna a Piedicosta, il rifacimento del manto erboso allo stadio Pierangeli, il consistente sostegno economico alla ristrutturazione del teatro parrocchiale “Molloy”, la dotazione di impianti fotovoltaici a tutte le scuole del quartiere, l’avvio della ciclo-officina, la definitiva realizzazione del Centro servizi e quella di infrastrutture di collegamento telematico ultraveloce per e nella zona industriale. Senza dimenticare, naturalmente, la pista ciclo-pedonale lungo la Salaria, rispetto alla quale non sono mancate polemiche.
“Abbiamo recepito e stiamo valutando le osservazioni mosse dai commercianti della zona – afferma a riguardo il sindaco – l’auspicio è che quanto prima possano essere superate anche con possibili modifiche progettuali che garantiscano, allo stesso tempo, il massimo livello possibile di sicurezza per i fruitori della pista, che resta una priorità assoluta e non negoziabile. Dico tutto ciò riaffermando con decisione il primato del confronto e del dialogo, che non è mai venuto meno, che anzi distingue l’enorme lavoro in corso per lo Scalo e che non merita d’essere svilito a causa di polemiche, per quanto fondate siano alcune delle ragioni che le muovono”.

 

Proprio sulla sicurezza torna l’assessore alla Viabilità Vincenzo Donnarumma: “Stiamo studiando una serie di misure complementari che garantiscano tutta la sicurezza possibile, agevolati in questo dal passaggio di competenze della Salaria dall’Anas al Comune. Ad esempio un sistema di autovelox all’ingresso del territorio comunale, l’abbassamento dei limiti di velocità urbana e il miglioramento della segnaletica. Fermo restando la garanzia del mantenimento dei passi carrabili e l’accessibilità alle aree di parcheggio antistanti gli esercizi commerciali. In ogni caso la realizzazione della pista ciclo-pedonale resta estremamente funzionale alla creazione di quel sistema di mobilità alternativo all’auto che resta uno degli obiettivi più qualificanti del progetto di trasformazione dello Scalo in un Eco-quartiere, utile ai cittadini e al miglioramento della qualità della vita”.

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