Monterotondo – Tutto pronto per Sant’Antonio. Suadoni Lucidi nuovo festarolo

“Dire che sono emozionato è forse scontato, ma è così, non c’è niente da fare – spiega il 55enne dipendente comunale, pronto a diventare festarolo in questa edizione 2014 delle Celebrazioni dedicate al Santo – Aspetto questo giorno da più di vent’anni, non mi sembra vero. Da sempre, come tutti i monterotondesi, ho seguito Sant’Antonio. Da ragazzo con le torciate e poi sempre più da vicino. Poi, quando ho conosciuto Laura e la sua famiglia, ho potuto vedere e capire cosa significa vivere dall’interno questo momento così importante per la nostra città. E’ per noi un grande impegno e un grande onore”.
Nato il 9 agosto 1958, figlio di due monterotondesi doc come Primo Suadoni e Agostina Lucidi, Sergio ha iniziato a prendere lezioni per andare a cavallo in vista dei tre giorni di celebrazioni per Sant’Antonio. Il 55enne è entrato nella terna lo scorso anno, quando a prendere il Santo era stato il giovanissimo Alessio Scipioni, da cui lo riceverà domenica come festarolo. Nella casa della famiglia, in via Volturno, già si prepara la cappella che ospiterà la storica statuina di legno di fico laminata d’oro. Sposato dal 1990 con Laura Felici, 52 anni, dirigente del Comune di Monterotondo, Suadoni Lucidi accoglierà Sant’Antonio insieme alle figlie Giulia e Federica, di 20 e 15 anni.
Se per Sergio, Giulia e Federica sarà la prima volta, di certo non lo sarà per la moglie Laura. Figlia di due storici monterotondesi come Ferdinando e Alberta Torri, la famiglia Felici accoglie Sant’Antonio per la terza volta. L’album dei ricordi di questa storica famiglia eretina è anche un album che parla di Sant’Antonio. Un amarcord che riporta alla mente momenti di una festa radicata nel profondo, sempre uguale a sé stessa e sempre diversa.
Nel 1976 fu Nando, vigile urbano a Roma e presidente della Pia Unione dal 2000 al 2003, che ricevette Sant’Antonio da Fausto Ramarini. Nel 1999 fu il turno del fratello Roberto.
Quelli vissuti da Nando erano anni in cui le celebrazioni erano un momento centrale della vita della comunità, vissute in maniera molto rigida e con un rispetto assoluto, anche da parte dei non credenti. Anni in cui le mogli dei festaroli non erano ammesse alla messa della domenica e, durante la processione, seguivano il corteo alle spalle del Santo. Oggi molto è diverso, anche grazie all’impegno delle “consorelle” che, negli anni, hanno trovato il proprio spazio.
“Ma la festa rimane un momento centrale e molto sentito per tutta Monterotondo – racconta Laura Felici – personalmente rappresenta un’emozione che non so descrivere. Sono cresciuta a pane e Sant’Antonio, con papà prima e mio fratello poi, ma anche per la devozione di mia madre e delle altre consorelle. In tutti questi anni gennaio è il momento in cui si parla del Santo e della festa, con tutto quello che la circonda. E’ un momento di grande gioia”.

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TORCIATA E CAVALACATA 2014 – ISTRUZIONI PER L’USO

sa--renigio-manciniDopo i fatti degli scorsi anni, il più grave dei quali ha visto coinvolto nel 2011 un cavallaro di Guidonia Montecelio, la festa dedicata al Santo ha dovuto rivedere le proprie regole di partecipazione. Così, anche quest’anno, sarà presente un servizio d’ordine formato da persone che – per l’occasione – indosseranno un indumento riconoscibile  e che hanno il compito di coordinare e dare assistenza ai torciari. Anche quest’anno, per problemi logistici e di ordine pubblico, non sarà possibile entrare in casa del nuovo signore la sera della torciata, ma sarà il neo festarolo ad uscire dall’abitazione per permettere ai devoti presenti il tradizionale saluto alla Statuina.
In pro loco sono già disponibili le cupelle di legno, che riportano direttamente alla tradizione, anche se l’organizzazione ricorda che ai minori è vietato – ai torciari al disotto dei 18 anni di età – di assumere alcolici di qualsiasi tipo. Questo “Per evitare che venga trascurato il vero spirito della Festa e per proteggersi dai dannosi effetti dell’alcol” spiegano dalla Pia Unione di Sant’Antonio Abate.
Stretta anche sulla cavalcata, con regole aumentate per la sicurezza di tutti e iscrizione dei cavalli obbligatoria. I minori di 14 anni non possono partecipare da soli alla cavalcata, per esempio, mentre il “cap” a protezione della testa resta obbligatorio per tutti i ragazzi e le ragazze sotto i 18 anni. Per tutti è consigliato l’abbigliamento tradizionale, composto da cappello nero da carrettiere, camicia bianca, gilet nero e la tradizionale sciarpa bianca.
I cavalli che possono essere impiegati nella manifestazione devono essere “controllabili” e abituati ad eventi di questo tipo, quindi se tendono a scalciare non è consigliabile impiegarli per la cavalcata.
Per ultimo: anche per la cavalcata sarà istituito una sorta di servizio d’ordine a cavallo riconoscibile da alcuni contrassegni.

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