Fonte Nuova – Il Comune dice addio alla Gesepu. Nuova gara per gestire i rifiuti

E’ terminato con sedici anni di anticipo il contratto trentennale con la Gesepu. A fine anno il comune di Fonte Nuova ha preso atto della cessazione del contratto – interpretando una legge del 2012 – e iniziato a predisporre un nuovo bando di gara per trovare un gestore dei servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, compreso il porta a porta che dovrebbe partire nei prossimi mesi. Così è previsto dalla determinazione dirigenziale del settore Ambiente datata 27 dicembre 2013.
Uno scossone a una vicenda che è sempre stata un’incognita. Ma va detto che il Comune di Mentana non è stato altrettanto celere a prendere una decisione, anzi l’amministrazione Lodi ha “preso tempo” demandando al consiglio comunale di prendere una decisione in merito. Difficile dunque prevedere come andrà a finire la vicenda. La Gesepu difficilmente riuscirebbe a sopravvivere economicamente con un solo comune da gestire. Lo ha scritto anche il professor Stefano Pozzoli, a cui il comune di Mentana aveva recentemente chiesto un parere. Ma le novità non sono tutte negative, perché nei giorni scorsi la Gesepu ha vinto per due anni l’appalto di gestione del servizio con il comune di Sant’Angelo Romano.
La decisione del comune di Fonte Nuova di andare a nuova gara, non è stata presa certo bene dalla Gesepu che ha scritto subito all’ente facendo intendere che è pronta a fare ricorso.
Dunque la storica società che ha un contratto firmato fino al 2030, proseguirà solo temporaneamente il servizio, almeno a Fonte Nuova, fino a quando non uscirà fuori un vincitore dal bando che il comune ha iniziato a predisporre. Nella più rosea delle aspettative, potrà essere intorno a giugno-luglio.Va detto che la Gesepu potrà comunque partecipare al bando, sempre però che dimostri di avere le carte in regola anche per effettuare il servizio di raccolta differenziata porta a porta. Questione questa su cui ha già dato rassicurazioni in passato. La cessazione del contratto con la Gesepu è in applicazione dell’articolo di legge 34 commi 20-201 D.L. n.179/2012.
“L’attuale affidamento alla Gesepu – si legge nella determina firmata dal dirigente Fulvio Bernardo – non è conforme ai principi e alle norme del diritto europeo sugli affidamenti di contratti pubblici e configura, nella sostanza, un affidamento a terzi in assenza di gara”.
Tra le ipotesi vagliate nei mesi scorsi, c’era anche quella di affidamento seguendo il modello “in house”, ma anche qui l’atto finale del comune di Fonte Nuova è categorico.
“Non è possibile in quanto la Gesepu non è nemmeno partecipata dal comune di Fonte Nuova, mentre ha nel suo capitale la presenza di soci privati. Non è dunque configurabile il requisito minimo di “controllo analogo” che, per giurisprudenza pacifica, prevede il carattere interamente pubblico del capitale e la presenza nello stesso della amministrazione affidante. L’affidamento attuale non è adeguabile neppure al modello di società misa, sempre per la circostanza che il comune di Fonte Nuova non partecipa al capitale della società Gesepu. I soci privati di Gesepu inoltre sono stati scelti senza gara”.
Ci sarebbe dunque la possibilità di gestire il servizio entrando con soldi pubblici nella società, ma anche questa ipotesi viene smentita.
“Alla luce dei vincoli di finanza pubblica e delle ragioni che hanno già determinato l’uscita dal capitale di Gesepu – si legge ancora nella determinazione dirigenziale – non può distogliere risorse da altri fini istituzionali per impegnarle in operazioni societarie non necessarie per il perseguimento dei fini istituzionali medesimi”.

Fabio Orfei

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