Placenti – vicecampione all’Italian Open 2013 nella specialità Multiple blindfolded è in grado di risolvere un cubo 3×3 (quello classico per capirci) in tre minuti, 37 secondi e 72 centesimi con una benda agli occhi, che comprendono la fase di memorizzazione e la risoluzione vera e propria.
Solo per dire: il cubo di Rubik lo risolve in 19 secondi e 44 centesimi, mentre una delle sue migliori prestazioni in una gara ufficiale della Wca (ovvero la World cube association) è quella di aver risolto ben 6 cubi su 7 da bendato in 52 minuti e 45 secondi, che gli è valsa la quinta posizione nel ranking italiano.
E pensare che tutto, come spesso capita, è nato per caso. Sposato da 11 anni con Antonella e papà di una bambina di 8, l’autista a fine 2011 era nel deposito di Grotta Rossa quando vide un collega intento a risolvere un cubo. Un amore a prima vista per quel “giocattolo” che da lì a poco sarebbe entrato prepotentemente nella sua vita.
Placenti, che oggi parla di algoritmi complicatissimi come la cosa più semplice e naturale del mondo, ha la licenza media e – in quarant’anni di vita – non avrebbe mai immaginato di diventare un esperto di una disciplina che si basa sulla matematica complessa. Oggi in casa possiede una collezione di un centinaio di pezzi diversi, alcuni dalle forme veramente assurde e altri a dir poco monumentali per grandezza.
VIDEO Monterotondo – Gianluca Placenti, il mago del cubo di Rubik. Si benda e li risolve in tempi record
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