Malocclusione dentale: meglio correggerla da piccoli

Il corretto allineamento dei denti è di fondamentale importanza non solo per un fattore estetico, ma perchè ha riflessi importanti sul benessere generale di ogni persona a cominciare dalla tenera età. 

I denti allineati e ben disposti sulle basi ossee sono, in primo luogo, piu’ sani e piu’ facilmente pulibili: pertanto e’ probabile che durino piu’ a lungo in bocca al paziente. Inoltre è ormai noto che gravi forme di malocclusioni delle arcate dentali sono correlate non solo con patologie della colonna vertebrale, con impatto negativo sull’assetto posturale, ma anche con alcune forme di cefalee localizzate per esempio nelle tempie o davanti all’orecchio. Apprendiamo queste ed altre preziose informazioni dalla competenza esperta del dottor Adamo Ricco a cui abbiamo chiesto di chiarire alcuni aspetti fondamentali legati alla malocclusione, un’anomalia che è sicuramente meglio correggere precocemente.

 

Dottore, cos’è l’Ortodonzia Pediatrica?
“L’ortodonzia è quella particolare branca dell’odontoiatria che studia le diverse anomalie che riguardano le ossa mascellari e il posizionamento dei denti. L’ortodonzia pediatrica ha lo scopo di prevenire, eliminare o attenuare tali anomalie in modo tale da guidare la crescita delle due arcate dentarie, superiore e inferiore, in maniera corretta”.

 

Che cos’è la malocclusione dentale? 
“E’ un’errata occlusione delle arcate dentarie o una male disposizione dei denti sulle arcate stesse. Ci sono pertanto diversi tipi di malocclusione: quando ad esempio l’arcata inferiore sporge di più rispetto a quella superiore  oppure quando i denti sono affollati  perchè lo spazio a loro disposizione è inferiore a quanto richiesto  oppure si presentano radi o storti. Questi problemi, se presi per tempo, vengono corretti con un’ortodonzia intercettiva, intervenendo durante la fase di crescita delle ossa mascellari che nei bambini sono molto più facilemente modellabili rispetto all’adulto”.

 

Quando bisogna fare la prima visita di controllo dall’ortodonzista?
“Durante la fase di permuta tra i denti da latte e quelli definitivi e cioè tra i sei e gli otto anni, facendo seguire visite di controllo ogni sei mesi. Nel caso venga riscontrata una malocclusione si procede con la terapia più adeguata al singolo caso”.

 

Quali sono le cause dei denti storti nei più piccoli?
“A parte i fattori genetici ci sono delle abitudini scorette che favoriscono la malocclusione come può essere l’uso prolungato del ciuccio, l’abitudine di succhiare il  pollice o l’uso anormale della lingua. Anche  la perdita precoce dei denti da latte cosi’ come una respirazione orale causata dall’ingrossamento delle adenoidi o delle tonsille sono fattori che possono determinare uno scorretto posizionamento dei denti”.  

 

Quali sono le conseguenze se la malocclusione non viene curata da bambini?
“A parte i disturbi che la malocclusione può provocare, gli interventi correttivi diventano con il passare degli anni molto più complessi. A seconda dei casi  si potrebbe dover ricorrere all’intervento chirurgico o a delle estrazioni per riportare le arcate in linea”.

 

Che tipo di esami si eseguono per diagnosticare nel bambino la malocclusione?
“Semplici esami radiologici che mettono in evidenza le arcate dentarie in modo da capire se c’è uno sviluppo eccessivo o inferiore rispetto alla crescita scheletrica del bambino”.

 

Quando l’apparecchio fisso e quando il mobile?
“Dipende dall’età del paziente e dalla problematica specifica. La terapia con l’apparecchio mobile è in genere attuabile solo in età pediatrica ed è sicuramente più facile da  gestire anche per il bambino perchè potrà portare l’apparecchio solo in casa. Con il passare degli anni la struttura scheletrica diventa meno modellabile e si è soliti intervenire, con l’apparecchio fisso che in età adolescenziale crea qualche disagio in più dovuto alle placche di metallo ben visibili sui denti, anche se grazie alle ultime innovazioni esistono dispositivi con placche trasparenti e che si possono applicare anche dietro ai denti”. 

 

Quanto dura la terapia?
“In genere un paio di anni, ma il periodo di cura cambia a seconda del singolo caso”.

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