Baby squillo – “Vuoi diventare famosa? Vai a letto con chi ti dico io”. In manette finto manager di modelle di Capena

Si fingeva manager di modelle, uno di quelli capaci di lanciare aspiranti veline o indossatrici sulle copertine patinate delle riviste di moda e spettacolo. E invece sulla prima pagina dei giornali di mezza Italia ci è finito lui con l’etichetta di orco. Glauco Guidotti, 55enne di Capena, è finito agli arresti con l’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione minirole, nell’ambito dell’ennesima indagine su un giro di baby squillo avviata dalla Squadra Mobile di Roma e coordinata dalla Procura, una storia che ha tanti tratti in comune con quella che sconvolse la capitale qualche mese fa quando venne alla luce il giro di prostituzione minorile nel quartiere Parioli.
Tra le ragazze “sponsorizzate” dal 55enne di Capena figurerebbe anche una minorenne, una ragazza di 16 anni, messa in vetrina su un noto sito di annunci per incontri hot.
L’indagine, condotta dagli uomini e dalla donne della Polizia di Stato, ha preso le mosse dalla denuncia di una mamma che, insospettita dallo strano comportamento della figlia adolescente, si è rivolta agli investigatori. La ragazza, infatti, ha improvvisamente mostrato un’eccessiva disponibilità di denaro, mostrando al contempo assoluta mancanza di rispetto delle consuete regole familiari.
Il lavoro avviato dalla Squadra Mobile della capitale ha permesso così di liberare la ragazzina da quello che appariva essere un mondo dai facili guadagni, ma che in realtà nascondeva una squallida attività di prostituzione.
Guidotti, che non svolge alcuna attività lavorativa, si presentava come un garbato manager di modelle e riusciva ad illudere le giovani donne tanto da coinvolgerle in un giro di prostituzione.
Tra i clienti, dai quali l’uomo accompagnava personalmente le ragazze, vi erano appartenenti alla media borghesia romana, liberi professionisti, dirigenti di aziende e commercianti.
La Squadra Mobile della Questura di Roma ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta del Sostituto Procuratore Calaresu, della Procura Repubblica di Roma, ed emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma.

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