Roberta, la danza mi fa stare bene quanto aiutare gli altri

 

Roberta5Roberta Staffolani, 23enne di Villanova di Guidonia, è prossima alla laurea in Scienze Infermieristiche presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. La sua più grande passione è la danza, che pratica sin dall’infanzia, e fra tutti i generi preferisce il modern jazz. Iperattiva ma ordinata e metodica, Roberta cerca di conciliare al meglio tutti i suoi impegni, dall’università, al tirocinio presso l’ospedale di Tivoli, alle lezioni presso la scuola di danza dove è cresciuta e dove ora insegna danza classica alle bambine. Fidanzata da più di un anno, crede fermamente nei valori di una volta, che “sia donne sia uomini dovrebbero riacquisire”.

 

Quando vinse la prima edizione del concorso di Tiburno “Nati per vincere” aveva appena tredici anni. Oggi che ne ha 23 Roberta continua, con la grinta di sempre, a comunicare la sua straordinaria gioia di vivere ballando. Una dimensione, quella della danza, che la fa stare bene e che a suo parere andrebbe spogliata una volta per tutte dallo stereotipo che vuole identificarla con l’ideale di magrezza assoluta. Nel suo modo di essere solare e positivo, nell’integrità dei suoi valori, abbiamo ritrovato la stessa Roberta e abbiamo scoperto che nel suo futuro c’è un progetto lavorativo che le fa onore: diventare un’ infermiera impegnata  nell’area di emergenza del pronto soccorso.

 

Come nasce questa tua scelta?

“Dopo il liceo socio psico pedagogico, con indirizzo biologico sanitario, ho deciso di seguire le orme degli altri infermieri della famiglia, i miei zii e mio fratello. Come loro sento di avere una spiccata propensione ad aiutare gli altri e il mio desiderio, dopo la laurea in Scienze Infermieristiche che sto per conseguire, è frequentare un master in “area critica “ per specializzarmi come infermiera di pronto soccorso. A livello caratteriale sono più portata ad agire in quest’area dell’ospedale   sotto pressione la mia adrenalina alimenta ancora di più la grinta per svolgere al meglio il mio lavoro”.

 

Come si fa a rimanere distaccati in situazioni di emergenza ?

Roberta4Si deve essere portati per svolgere un mestiere del genere e ciò non vuol dire essere meno sensibili, anzi …credo che un infermiere debba avere una dose di umanità maggiore. Sarà poi l’esperienza ad insegnare come gestire la propria sensibilità e a trovare il giusto distacco per non star male in seguito al dolore degli altri”.  

 

 

Sei una ragazza iperattiva, studi, fai tirocinio e continui a coltivare la tua grande passione per la danza, qual è il segreto per riuscire a far tutto?

“La grande forza di volontà. Sono una persona molto dinamica ma equilibrata, ho una tabella di marcia che seguo costantemente, programmando cerco di riuscire a far tutto. La passione che metto in quello che faccio è sicuramente un altro ingrediente per la giusta riuscita”.

 

La danza è anche un modo per dimostrare la tua esuberanza?

“Certamente. Mi è sempre piaciuto stare al centro dell’attenzione, credo che una ballerina non possa essere tale se non vuole avere gli occhi addosso. Deve dimostrare quello che sa fare di fronte agli spettatori e allo stesso tempo saper ballare per se stessa”.

 

 

Le ballerine spesso si trovano di fronte al dilemma della forma fisica, cosa ne pensi?

“Sono fermamente convinta che la danza non debba paragonarsi necessariamente a un corpo esile e se fosse per me abbatterei una volta per tutte gli stereotipi della danza, soprattutto classica, legata al fenomeno dell’anoressia. L’importante è stare bene con se stessi mentre si balla perché l’obiettivo della danza è renderci ancora più forti, belli e armoniosi, in equilibrio con noi stessi, solo così si può emozionare il pubblico”.

 

L’8 marzo è alle porte: il tuo messaggio a tutte le donne.

“Dare più importanza alla prevenzione perché  esami semplici come la mammografia e il Pap Test sono ancora oggi troppo sottovalutati. Credo che cultura della prevenzione sia un concetto molto ampio e così importante da rendere necessari progetti educativi sin dalla tenera età per   formare nel tempo adulti più consapevoli . Durante questi anni di studio abbiamo portato l’educazione sanitaria anche nelle scuole ed è stata un’esperienza molto significativa”.

 

Tu che ormai sei diventata una donna, come ti definisci rispetto alla società di oggi?

“Sono una femminista convinta. Do pienamente fiducia alle donne, alle grandi donne, una su tutte, mia madre. Credo che quello femminile sia il sesso forte, sia a livello psicologico sia sociale. Siamo capaci ci fare più cose contemporaneamente, abbiamo una soglia di sopportazione al dolore molto più alta, una marcia in più persino quando stiamo male. Noto però un modo di comportarsi di alcune donne, la maggioranza, che offusca negativamente le doti e i valori di altre ragazze. Manca il senso del pudore, dell’estetica, si sono persi molti principi e valori di una volta. La donna dovrebbe essere bella in tutto, dentro e fuori, è importante divertirsi, ma con coscienza”.

Marta Rossi

 

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