VIDEO Sicurezza e campo rom, Ponte di Nona scende in piazza: “Basta illegalità”

Smantellamento del campo rom di via Salone, un presidio fisso delle forze dell’ordine nel quartiere, più sicurezza. Queste le richieste dei cittadini di Ponte di Nona, scesi in piazza sabato pomeriggio in una manifestazione che ha attraversato le strade principali del quadrante. Peccato però, che di “pontenonini” ce ne siano davvero pochi. Sono invece arrivati in massa quelli di Settecamini che, oltre al sostegno verso i residenti di questo quartiere, portano avanti la loro battaglia contro l’apertura del centro di accoglienza a via Quintiliolo. Accanto a loro, numerosi esponenti di Casapound che, insieme al tricolore, hanno appeso uno striscione più volte utilizzato: “Casa, lavoro, reddito, prima agli italiani”. Un centinaio le persone che hanno partecipato al corteo. Presenti anche molti bambini.

“Basta roghi”
Questo l’appello più forte. Oltre alla richiesta di legalità, i continui roghi tossici provenienti dal campo nomadi continua a preoccupare le famiglie di Ponte di Nona. Una fenomeno che non sembra arrestarsi, questo malgrado il lavoro della compagnia dei vigili urbani, presenti con una stazione proprio qui, a pochi passi dall’insediamento. “Non ne possiamo più, ci stanno avvelenando”, dice una mamma mentre marcia accanto alle sue bambine. “Questo insediamento non ha più ragione di esistere – sostiene Franco Pirina, presidente del Caop, associazione di vigilanza del quartiere -, va sgomberato anche per prevenire i continui furti ad abitazioni, auto parcheggiate e scuole, a cui siamo soggetti ripetutamente”.

Quelli di Settecamini
Sono loro i veri protagonisti della manifestazione. Venuti qui per chiedere nuovamente a gran voce la revoca immediata all’instaurazione di un centro di accoglienza per richiedenti asilo, nel cuore del loro quartiere. “Ho paura per le mie bambine” dice una signora. “Porterà solo degrado – spiega invece un’altra -, quella struttura non è consona ad accogliere le persone”. Forte il richiamo al Sindaco di Roma, Ignazio Marino, e all’assessore alle Politiche sociali, Rita Cutini. Per una decisione che sembra ancora lontana.

Il corteo
Presenti al corteo, il vicepresidente di Casapoud, Simone di Stefano, il candidato di Forza Italia alle elezioni europee, Antonio Tajani e il consigliere regionale de La destra Fabrizio Sartori. Per una manifestazione che prende sempre più i colori di una parte della politica presente sul territorio. “Mi hanno invitato e sono venuto a sentire le ragioni legittime di questi cittadini”, spiega Tajani. “Il Comune e gli enti responsabili devono intervenire duramente all’interno del campo nomadi di Salone – dice invece Di Stefano -. Le responsabilità sono da attribuire anche all’amministrazione di Alemanno che ha disatteso le promesse fatte a suo tempo a questi cittadini”. Intono alle 17 il corteo torna a piazza Muggia, da dove è partito. Si va a casa, in attesa che gli amministratori ascoltino le loro voci.

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