Tivoli – Analisi del voto: poco rinnovamento, successi e flop in attesa del ballottaggio

Chioccia o Proietti sindaco inizia a delinearsi la composizione del prossimo Consiglio comunale di Tivoli. Sono 24 i seggi da assegnare con 14 posti che andranno alla coalizione di maggioranza e i restanti ripartiti tra le forze di minoranze. Bisognerà aspettare l’esito del ballottaggio del prossimo 8 giugno per avere i nomi definitivi dei consiglieri che saranno chiamati ad amministrare la cosa pubblica per i prossimi cinque anni.
Molti i nomi noti tra i protagonisti di queste elezioni tiburtine. Al tanto sbandierato vento del rinnovamento alla fine si è opposta la forza della vecchia politica, con conferme e primati che hanno ostacolato nei fatti un ricambio generazionale che sembrava lo slogan più gettonato. Sembrava appunto. A parte qualche eccezione non si può fare a meno di notare come l’esercito di ex consiglieri o assessori abbia occupato praticamente tutte le prime posizioni di partiti o liste civiche dove erano presenti. E non sono mancati i flop, alcuni clamorosi.

 

Fontana boom va volare il Pd  25,37%
Record assoluto di preferenze per il segretario cittadino del Pd Alessandro Fontana che ha portato a casa ben 1625 voti, praticamente da solo un 5% del totale. Per far capire il risultato straordinario di Fontana basti pensare che 18 liste su 24 non hanno raggiunto il numero di voti presi dal segretario piddì. Il boom di Fontana rischia di oscurare gli altri grandi numeri fatti registrati all’interno della lista del Pd che nel complessivo ha totalizzato il 25,37% (7.657 voti). Ha sfiorato la soglia dei mille voti, fermandosi a 994, Sergio Semproni, consigliere uscente. A seguire un blocco di donne: Stefania Virgulti (772), Laura Di Giuseppe (759) la candidata su cui si sono concentrati gli sforzi dei Giovani Democratici, e ancora Simona D’Ignazi (521) e Maria Elisabetta Giustini (455). Poi appare un altro ex consigliere comunale, Francesco Luciani (412) e dopo Giovanni Bassetti (378) altri volti noti a Palazzo San Bernardino come Luciano Conti e Ugo Innocenti entrambi a 340 voti, e Patrizio Pastore che con 299 voti potrebbe essere l’undicesimo consigliere eletto nel caso di vittoria al ballottaggio di Manuela Chioccia.

 

Movimento 5 Stelle: -20% di consensi rispetto alle Europee  10,50%
Il dato più eclatante che risalta agli occhi è il calo che hanno fatto registrare i grillini rispetto alle elezioni europee. Dal 29% sono passati al 10,5% raccolto alle locali che comunque li piazza al secondo posto dei partiti più votati, e vista la competizione con le tante liste presenti è più che legittimo parlare di un risultato di tutto rispetto. Partiti tradizionali e ben più radicati sul territorio non sono riusciti nemmeno a raggiungerla la soglia della doppia cifra.
Per la prima volta a Palazzo San Bernardino saranno presenti i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Carlo Caldironi farà parte dell’opposizione e tra i più votati ci sono Giorgio Ricci (206), Laura Carini (155) e Luigi Armando Gemmo (129). Tutte facce nuove per la politica locale.

Crollo di Forza Italia  8,86%
Mai così male il partito di Berlusconi a Tivoli. Nonostante sponsor eccezionali come Francesco Giro o Claudio Fazzone che si sono prodigati non poco per spingere Forza Italia a livello locale, il partito ha toccato il minimo storico attestandosi all’8,8%. Oltre a Laura Cartaginese gli azzurri piazzano soltanto un consigliere comunale in opposizione, il giovane Alessandro Petrini, di Villa Adriana, che ha ottenuto più preferenze di tutti con 405 voti raccolti.
Dietro di lui la schiera degli ex amministratori: Vincenzo Tropiano, coordinatore cittadino del partito, è arrivato a 372 voti, peggio gli altri due consiglieri uscenti: Cesare Ricci (164) e Franco Poggi (108).
A cercare di trovare qualche lato positivo dell’esperienza di Forza Italia i buoni risultati ottenuti dalle giovani candidate come Fabiana Proli (205) e Annalisa Ficcadenti (200).

 

Tivoli Futura… ma guarda al passato  6,89%
La più votata delle tante liste civiche presenti a questa tornata elettorale è Tivoli Futura della coalizione di Manuela Chioccia. Un 6,9% che in caso di vittoria potrebbe garantire l’elezione di tre consiglieri. E se dal nome della lista si guarda al domani, a vedere i risultati ottenuto dai candidati non sembra ci siano grandi elementi di novità. Il più votato infatti è stato Raffaele Rossi (557) seguito da Davide Carrarini (414), due dei consiglieri uscenti eletti con il centrodestra ma poi passati all’opposizione. Medaglia di bronzo per Sonia Di Giorgia (239).

Tivoli Mia la prima forza di Proietti 5,89%
Per arrivare alla lista più votata della coalizione di Proietti bisogna arrivare al 5,89% di Tivoli Mia. Pubblicizzata come la lista dell’ex assessore Riccardo Luciani ha trovato in Gabriele Terralavoro il leader per quanto riguarda le preferenze ricevute: 431 all’esordio in politica. Dietro proprio Luciani con 365 e poi ancora un ex consigliere dell’amministrazione Gallotti, Emanuele Di Lauro con 354. Più che buono anche il risultato di Fabio Attilia (228).

 

Per Napoleoni una conferma 5,32%
Altri ex amministratori tra i più votati si trovano nella lista Progetto Tivoli. Andrea Napoleoni ha ottenuto 377 voti e a seguire Maria Rosaria Cecchetti, già capogruppo Pdl, con 234. Sotto la soglia dei 200 voti gli altri candidati tra cui Stefano Pacifici (176) e Marta Passariello (175).

Non male la lista di Iannilli 4,88%
Con il 4,9% ha ottenuto un buon risultato la lista di Massimiliano Iannilli “La Città in Comune”: Il più votato è Luigi Di Dio, 348 voti, che si è lasciato alle spalle l’ex consigliere Manuela Ielo (199) e l’ex segretario dell’Idv Riccardo Reali (122).

Delude Alleanza per Tivoli 4,85%
Doveva essere l’arma in più della Cartaginese invece il gruppo di Alleanza per Tivoli questa volta è andato ben al di sotto delle aspettative nonostante avesse schierato tutti i pezzi da novanta a disposizione. Infarcita di ex amministratori, il più votato è stato Marino Capobianchi (286), ex assessore al Bilancio e Lavori pubblici, appunto, poi l’ex consigliere Antonio Pisapia (272), una new entry, Alessandra Meloni (237), per poi riprendere l’elenco degli ex: Bernardino Romiti (232), Pietro Lombardozzi (140), Bernardino Di Biagio (102). Male l’ex Pdl Antonio D’Amico (85) e l’ex assessore ai Servizi sociali Alessandra Fidanza (45)

Una nuova storia, exploit di Leonardi 3,56%
E’ stata molto seguita dai giovani, almeno a vedere come sono andate le iniziative e la partecipazione registrata anche nel campo dei social network, e la lista civica di Proietti “Una nuova storia” ha fatto registrare l’ottimo risultato di Damiano Leonardi, ex Giovani Democratici di Tivoli, ovvero la costola junior del Partito democratico, ed anche ex, nonostante l’età giovanissima, dell’area che fa riferimento a Sel e che per queste elezioni ha appoggiato Iannilli. Leonardi si è praticamente garantito un posto in Consiglio grazie ai suoi 449 voti, dietro Irene Marinucci con 234.

 

Tivoli Rinasce sotto il segno di Messale 3,52%
La lista civica della Chioccia ha superato la soglia dei mille voti e mattatore tra i candidati è stato Stefano Corrivetti: 426 preferenze grazie alla forza elettorale espressa da portatori di voti importanti che hanno sempre viaggiato sulle centinaia di preferenze alle comunali. Ad appoggiare Corrivetti l’ex consigliere comunale Massimo Messale, recordman di preferenze alle ultime amministrative, che per questa tornata ha deciso di rimanere dietro le quinte garantendo però un contributo che può essere determinante vista la provenienza storica nel centrodestra.

Da Bagni la voce delle periferie 3,28%
La lista Movimento Tivoli Terme nata sul progetto del comitato cittadino di Salvatore Ravagnoli ha portato a casa quasi mille preferenze. Il più votato è stato Maurizio Conti (130), poi Simone Cavallo e Mara Radicioni con 123 voti.

 

Insieme al 2,57%
La lista civica Insieme (Proietti) è arrivata a raggiungere il 2,5% con Nello Rondoni il più votato a quota 120 preferenze. Tra i candidati c’era attesa per il risultato di Daniela Ventura, ex vicesindaco di Marco Vincenzi, che però è arrivata solamente a 60 preferenze, ed anche per Silvano Solini che alla scorsa tornata si era presentato candidato sindaco con la lista Fondamentare, per lui appena 52 voti. In lista anche il cantautore Paolo Pallante fermo a 34 preferenze.

 

Batosta per il Nuovo Centrodestra 2,50%
Ha seguito l’andamento della coalizione di Laura Cartaginese anche il Nuovo Centrodestra che ha ottenuto tra i risultati più deludenti. Ettore Tirrò, la lista era praticamente fatta a sua misura, non riesce ad andare oltre le 266 preferenze rimanendo quindi fuori dal Consiglio comunale dopo l’esperienza fatta con Gallotti. Delude anche Enzi Petrini, abituato a centinaia di voti di preferenza, e che questa volta ha ottenuto appena 113 consensi.

 

Non basta il coraggio di Innocenzi 2,41%
Fratelli d’Italia è andata da sola alle elezioni con Marco Innocenzi candidato sindaco. Una scelta azzardata, sicuramente coraggiosa, ma che non è stata premiata dall’elettorato. Il più votato è stato il consigliere uscente Antonio Pagliaro (106), poi Vincenzo De Luca (84) e l’ex assessore Alessia Valeri (77). Numeri bassi per gli altri candidati che hanno di sicuro pagato anche una certa inesperienza viste le tante facce nuove messe in campo da Innocenzi.

L’altra città a sinistra 2,01%
La seconda lista di Iannilli vede un tridente tra i candidati più votati che rispecchia ampiamente l’impegno politico dei protagonisti. Sergio Spaziani, già segretario dei socialisti tiburtini, è arrivato a 120. Dietro di lui una coppia di giovanissimi: Gabriele Simonelli (115) e Elisa Squillace (85) che garantiscono continuità ad un progetto dietro al quale ci sono le indicazioni di personaggi storici della sinistra tiburtina, quella vera, come l’ex assessore ai Servizi sociali Jacopo Tognazzi e Francesco Meschini.

W Tivoli non decolla 1,58%
Gianni Innocenti a parte, l’ex candidato sindaco di Sel ha preso 103 voti, la lista targata Urbano Barberini non ha ottenuto il successo sperato promesso da quell’aria di novità che avrebbe dovuto portare in questo scorcio di campagna elettorale.

Onda Sulfurea si spegne sul nascere 1,29%
La lista del quartiere di Bagni che sosteneva la Chioccia fa meno bene del Movimento di Proietti. Marcello Marino, promotore del progetto, ha portato a casa 130 preferenze. Staccati tutti gli altri candidati.

 

Per Tivoli 2.0 un flop 1,06%
Sotto le aspettative la lista Tivoli 2.0 che pochi giorni prima della presentazione delle liste ambiva addirittura a presentare Giorgio Strafonda come candidato sindaco e concorrere in maniera solitaria. Nel gruppo anche il sostegno dell’ex assessore all’Ambiente e Cultura Gianni Andrei ma non si è andati oltre i 321 voti totali con Paolo Cicolani il più gettonato a quota 81 e la soglia dell’1% appena raggiunta.

Precipitano l’Idv e Ezio Paluzzi 0,74%
Già assessore provinciale, già candidato sindaco alle scorse amministrative, e quindi i 55 voti raccolti da Ezio Paluzzi non possono essere che letti come una pesante bocciatura per l’uomo immagine dell’Idv tiburtino. Il risultato rispecchia il tonfo del partito di Di Pietro a livello locale che è stato trascinato da Francesca De Carolis (88) e Daniele Liberati (79). Tutti gli altri candidati sotto la soglia del 10 e molti dei quali a zero voti.

 

Socialisti annientati 0,45%
Nonostante l’importanza del nome il Partito socialista italiano a Tivoli ha raccolto giusto i 59 voti di Luciano Felici e una serie di risultati personali che lasciano il tempo che trovano. Percentuale allo 0,45% che si commenta da sola.

 

Centro Democratico anonimo 0,20%
Il simbolo era prima apparso a sostegno di Iannilli, poi è finito sui manifesti della Chioccia. Di sicuro da parte di Iannilli non ci saranno rimpianti per aver “perso” quel 0,20%, sono 60 voti, di una lista che risulta la seconda tra le peggiori. Visto il contesto un successo i 30 voti di Efisio Pisanelli.

Imbarazzanti repubblicani 0,19%
All’ultimo momento utile per la presentazione della lista dei candidati il Partito repubblicano era ancora alle prese con la ricerca di un nome. E se le premesse della lista erano quelle non c’è da stupirsi se il Pri, quarta lista a sostegno della Cartaginese, ha avuto il risultato più deludente di tutti. Con Stefano Pandinu capolista, l’altra volta si era presentato candidato sindaco, i repubblicani sono arrivati allo 0,19%.

 

Massimo Cimò

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