VIDEO Tivoli – Fabrizio Moro al Fermi per un concerto al sapore di “legalità”

fabrizio moro3Fabrizio Moro arriva all’istituto tecnico per geometri, Enrico Fermi, a Tivoli. Ed è grande festa. Stamattina, un auditorium gremito di ragazzi tra i 15 e i 18 anni lo ha atteso con impazienza, sotto le note della sua più celebre canzone “Pensa”, con cui ha vinto, nella sezione giovani, il festival di Sanremo del 2007. E si parte proprio da qui. Un testo contro la mafia e in ricordo delle sue vittime che trasforma Moro in un buon interlocutore per i ragazzi. “Sono due anni che tento in ogni modo di farlo venire a suonare qui – racconta Max De Sena, professore di lettere ed organizzatore dell’iniziativa -, sono davvero felice ed orgoglioso che oggi i ragazzi possano assistere a questo spettacolo”.

 

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Musica e legalità

Un evento musicale al sapore di “legalità”. “La musica è un ottimo strumento per inviare concetti ed informazioni ai più giovani, ed è proprio per questo che siamo felici di aver organizzato questo concerto – dice la dirigente scolastica Laura Giovannelli -. Attraverso i testi importanti, si può insegnare qualcosa agli adolescenti, e questo è fondamentale”. E l’idea è stata accolta con entusiasmo dai ragazzi, pronti a carpire ogni secondo della mattinata con i propri smart phone.

 

L’evento

Il cantante arriva intono alle 11:30 ed entra in sala accompagnato dalle note della sua canzone. Intonata proprio dal professore De Sena, che gli rimane seduto accanto. Quello che segue è un concerto in piena regola, con un’unica differenza: la band è composta da alcuni studenti che da mesi si esercitano alla scaletta. Parole, musica e confronto. Ma c’è spazio anche per un breve lezione di chitarra. “Dopo la confusione che si è creata attorno alle mie affermazioni di piazza San Giovanni, avevo proprio bisogno di una ventata di aria fresca che solo questi ragazzi possono dare – spiega il cantante -. Non è la mia prima volta all’interno di una scuola, ma questo rimane il palco più difficile, ed emozionante, da affrontare ancora oggi”.


Veronica Altimari

 

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