Monterotondo – Si crede un samurai e esce per strada con la spada: “Sono la Luce, ho fatto l’addestramento”. Poi minaccia agenti con un coltello

Ma questo slancio di misticismo non l’ha bloccando quando, dal manico della katana, ha tirato fuori un coltello più piccolo (vedi foto) puntandolo alla gola di uno degli agenti minacciandolo per farsi ridare la spada che gli volevano togliere dalle mani.
Una storia incredibile ma vera quella capitata questa mattina, giovedì 21 agosto in via XX Settembre a Monterotondo, intorno alle otto e un quarto del mattino.
Il ragazzo di Monterotondo, 22 anni, camminava confuso per strada con la katana tranquillamente appoggiata sulla spalla. In quel momento un’auto della Municipale in servizio è passata fermandosi vicino al giovane.
Gli agenti hanno chiesto al 22enne il perché di quella spada in bella mostra, ricevendo una risposta confusa. “Io sono la Luce”, ha detto agli agenti. Per poi aggiungere che, in fondo, la katana non era pericolosa perché non affilata. In effetti non lo era, ma era comunque molto appuntita e in grado di fare male a qualcuno.
Così, con la scusa di vederla più da vicino, uno degli agenti l’ha presa dalla parte della lama senza “filo” per toglierla di mano al ragazzo, per precauzione. Poi è successo quello che nessuno dei due vigili si poteva aspettare. Come in un film d’azione, il giovane ha sfilato da uno scomparto nel manico della katana un altro coltello e l’ha puntato alla gola dell’agente alla guida, gridando di ridargli la spada e di farlo subito. Attimi di panico: l’altro agente è sceso di corsa urlando al ragazzo di lasciare subito il coltello. Il 22enne, in un attimo di lucidità e forse di timore per la reazione decisa dell’altro vigile, si è ripreso lasciando la lama che minacciava la giugulare dell’uomo. Dopo averlo bloccato e portato in centrale, i vigili hanno contattato la famiglia. Nonostante il gesto gravissimo che poteva finire molto male per l’agente di polizia locale, dopo aver parlato con i genitori sulle condizioni del ragazzo gli agenti hanno optato per il trattamento sanitario obbligatorio presso l’ospedale “Santissimo Gonfalone” di Monterotondo. Il ragazzo non ha evitato comunque la denuncia sia per la katana che per la minaccia al pubblico ufficiale.

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