Guidonia – Una mostra in ricordo di Nicolae, giovane artista morto in un incidente stradale

La mostra “Attraverso i suoi occhi – In memoria di Niko” è stata organizzata da Martina Quaresima e Giuseppina Tortora, e ha visto la partecipazione di un centinaio di persone. “Tutta questa gente è venuta appositamente per ricordare il grande artista che è stato Nicolae”, dicono le organizzatrici.

 

La storia di Niko

Niko era un ragazzo di 19 anni che ha perso la vita in un terribile incidente stradale venerdì 20 giugno, all’altezza del km 87 dell’Aurelia. Di voci sull’incidente ce ne sono state tante, ma la più plausibile sarebbe quella in cui si afferma che un uomo, che sorpassava a 120 chilometri orari sulla corsia opposta, si sia inspiegabilmente buttato sul ragazzo che non ha potuto evitare il frontale. Il tutto, però, deve ancora essere deciso e confermato dalle autorità.
Il giovane artista, arrivato dalla Romania, ha vissuto per diversi anni a Palombara per poi trasferirsi circa un anno fa nella zona di Tarquinia, dove studiava per prepararsi all’esame di maturità che stava sostenendo alla scuola di grafica di Viterbo.

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Il ricordo della migliore amica

Martina, organizzatrice della mostra e migliore amica di Niko, racconta: “Dal giorno stesso in cui ho saputo di avere ingiustamente perso il mio amico, decisi di fare qualcosa di grande per ricordarlo. Così, a distanza di tre mesi dall’accaduto sono riuscita, anche grazie all’aiuto di Giuseppina, ad organizzare questo evento. Le opere non erano migliaia, saranno state al massimo una trentina; ma ogni cosa se fatta col cuore, seppur piccola, risulterà grandissima, all’altezza di Niko. Abbiamo esposto le elaborazioni grafiche, i dipinti, le tele, i ritratti, le opere di serigrafia e di incisione ed una scultura, il tutto realizzato da Niko. Sapeva fare qualsiasi cosa riguardante l’arte, qualsiasi. E sapeva farla pure bene. Abbiamo inoltre proiettato un piccolo video che raccoglieva i lavori che non è stato possibile recuperare.
Dopo la proiezione del video, nel pomeriggio, Mattia Falcone ha letto ed interpretato la poesia “A Nico(lae)”. Questa poesia è stata scritta dal professore di storia dell’arte Antonio Giordano, che ebbe Niko come alunno qualche anno fa quando lui ancora viveva a Palombara ed andava a scuola all’istituto d’arte di Tivoli.
Che tipo era Niko? Un grande. Timido e silenzioso, non si arrabbiava mai, pronto a mettere amici e famiglia davanti ad ogni cosa. Si era integrato benissimo in Italia, parlava e scriveva talmente bene che neanche si poteva immaginare che in realtà venisse da un’altra nazione. Gli volevano bene anche i sassi. Si infilava silenziosamente nelle vite degli altri, bastava parlargli mezza volta per ritrovarsi a volergli un bene immenso senza neanche rendersene conto.
Ho fatto un breve discorso introduttivo all’inizio della mostra, dove ho spiegato il messaggio che avevo intenzione di lanciare con questo evento: che Niko c’è, che non basta un incidente a portarcelo via. Che Niko vive nelle opere e nei ricordi che ci ha lasciato nel suo breve cammino. Che Niko vive e vivrà per sempre.”

 

L’affluenza

E che Niko “c’è”, lo ha dimostrato l’enorme affluenza di persone arrivata ad ammirare le sue opere e a ricordarlo con affetto. Molti amici e familiari sono venuti da Viterbo e addirittura dalla Lombardia. Ma numerosi sono stati anche i visitatori di passagio incuriositi dalle locandine sparse per la zona.

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