La Famiglia Gianni si racconta “Lo sport è nel nostro Dna”

Annalaura

E’ nata a Tivoli nel ’73 sotto il segno del Leone ascendente Leone. Non serve dire altro per descrivere il suo temperamento determinato. Mamma a tempo pieno (lavoratrice fino a due anni fa) fa parte del team Podistica Solidarietà di Tivoli con cui si allena almeno cinque volte a settimana per gareggiare dalle due alle 4 volte al mese. “Rimettermi in gioco nell’agonistica sulla soglia dei 40 anni ottenendo buoni risultati mi ha dato una nuova energia, e poi ogni gara è adrenalina pura!”.   Super organizzata e risoluta, usando le parole di suo marito, con cui è felicemente sposata dal 2002 : “è una mamma che, proprio come una leonessa, sorveglia a distanza i suoi cuccioli per lasciargli vivere senza oppressioni la propria vita”.

 

Alessandro

Classe ’76 e originario di Roma, ha giocato a pallone a livello professionistico fino all’annata calcistica a Tivoli, nel ’99, che gli ha fatto incontrare la donna della sua vita. Geometra e allenatore dei pulcini presso la Css Tivoli, è un marito e papà doc a sentire Annalaura : “ Ale mi aiuta tantissimo, vi dico solo che se i bambini si svegliano di notte chiamano lui!”. Ma qual è il segreto per mantenere vivo il rapporto di coppia con tre figli da seguire giorno e notte? “Impegnarsi per mantenere la freschezza del matrimonio e non dimenticarsi delle qualità che ci hanno fatto innamorare”.

 

Edoardo, Tommaso e Beatrice  

Aspetto nordico e sguardo furbetto, hanno rispettivamente 12, 10 e 8 anni. I più piccoli frequentano la scuola Igino Giordani mentre Edoardo la seconda media alle Baccelli. In campo sono : ala destra con grande abilità nel dribbling, difensore (mancino) velocissimo nelle ripartenze e un’instancabile centrocampista dalle lunghe trecce bionde. La maggiore soddisfazione del papà ? “Vedere il loro attaccamento al mio sport del cuore nonostante non gli abbia mai regalato un pallone quando erano piccoli, proprio per evitare di condizionarli”. In casa quando si guarda la serie A è guerra fra tre laziali (mamma e figli più piccoli) e due milanisti!

Una famiglia moderna dai vecchi principi

“Parlare un italiano corretto, stare a tavola tutti insieme per i pasti mettendo via il cellulare, collaborare nei piccoli servizi di casa sono alcune delle regole di educazione a cui teniamo di più”, racconta Alessandro. “ Io sono molto servizievole,   passo anche l’aspirapolvere!” tiene a sottolineare Tommy. “Per incentivarli al senso del dovere, li facciamo contenti dandogli piccole paghette, così imparano anche a dare il giusto valore ai soldi”, aggiunge la mamma che considera sacro il principio del sapersi guadagnare tutto nella vita.

 

La Coca Cola solo il sabato

“A prescindere dallo stile di vita sportivo o meno, a tavola seguire certe regole – come spiega Annalaura- è importante per capire cosa significa mangiar bene e crescere in modo sano specie in un’epoca come la nostra in cui la genuinità dei cibi è sempre più a rischio”.  Così per i suoi figli è diventato normale preferire crostate e ciambellone fatti in casa alle merendine confezionate, assaggiare anche la pasta al farro e a saper rinunciare ai fritti e … “alla Coca Cola che possiamo bere solo il sabato!”, aggiunge Beatrice.

 

Pensiamo di lasciare l’Italia

“Se l’Italia rimane questa è inevitabile desiderare un futuro diverso per i nostri figli in un Paese più aperto alle prospettive dei giovani”, dice Alessandro appoggiato, sia pure a malincuore, da sua moglie :“Continuare a vivere nella città dove sono cresciuta sarebbe bellissimo, ma ogni giorno che passa la gestione politica dell’Italia ti strappa via ogni speranza di un miglioramento, sempre più lontano” .

 

 

Paola Pascucci

Condividi l'articolo:
LEGGI ANCHE  Borseggiatrice incinta picchiata in metro: rubava poco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.