Body Modification: l’arte di trasformare il proprio corpo con piercing e chirurgia plastica

n po’ di storia

Una pratica comparsa a partire dal IV millennio a.C. con tatuaggi e piercing a rappresentare le prime forme di modificazione corporea. In Africa era consuetudine di alcune popolazioni inserirsi dischi labiali all’interno del labbro inferiore e dilatatori nel lobo dell’orecchio come ornamenti in pietra. I sacerdoti aztechi foravano le loro guance e le loro labbra durante un rito religioso. Tra i Maya, sia gli uomini che le donne indossavano molti piercing in zone quali naso, orecchie, ombelico, lingua e organi genitali.

E in Italia, qual è la portata di questo fenomeno? Nonostante le pratiche del tattoo e del piercing siano ormai entrate a far parte della moda e della cultura giovanile, la body modification non ha ancora preso piede nella sua forma più “eccessiva” e se vogliamo artistica (si pensi alla biforcazione della lingua o la scarification, che crea cicatrici ornamentali sulla pelle): una società classica e tradizionale fa fatica ad accettare questo tipo di trasformazione, associata dagli antropologi a rivisitazioni di antichi riti tribali.

 

La dimostrazione a Santa Lucia

Nell’atto pratico però, cosa vuol dire modificare il proprio corpo? Lo abbiamo chiesto a Francesca Prosperi, trentenne di Santa Lucia, imprenditrice in un’azienda agricola di Mentana, appassionata di tattoo e trucco permanente. “La body modification – spiega Francesca – è un modo artistico di esprimere se stessi adattando il proprio corpo a ciò che si vuol dire in un determinato momento”. La incontriamo proprio durante la realizzazione di un “Corset” sulla sua gamba: un lavoro scenografico e sexy che intreccia nastrini di seta passando per i piercing appositamente inseriti nel tessuto epidermico. “Oggi – continua – con questa opera di trasformazione temporanea, voglio trasmettere sensualità ed eleganza. Il tutto sta negli occhi che osservano – conclude – se consideri l’estro creativo, vedrai un’opera d’arte. Se ti fermi al pregiudizio, vedrai un corpo deturpato”. Il fotoreporter di Tiburno.tv Vittorio Moriconi ha immortalato per voi le circa due ore di lavoro impiegate per realizzare il corset, servizio che vi proponiamo in una serie di scatti suggestivi e sensuali. E voi, in queste immagini, che cosa vedete?

servizio di Rara Piol

foto di Vittorio Moriconi

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.