DURC Online dal 1° luglio 2015

Vediamo in dettaglio cos’è e come funziona il Durc, le modalità di richiesta e di rilascio del documento, quali imprese, aziende e società sono tenute a richiederlo. A tal fine ci avvaliamo come sempre della consulenza della  nostra esperta di fiducia, il dottore commercialista Ermelinda Costabile, socio fondatore nonché responsabile dello  Studio Associato Commerciale Tributario  C&P Account Management con sedi a Tivoli e a Roma.  
 Dott.ssa Costabile, chiariamo per prima cosa cos’è il DURC.
E’ il Documento Unico di Regolarità Contributiva , un certificato che serve alle imprese, aziende e società per partecipare alle gare di appalto e subappalto di lavori pubblici, per la stipula dei contratti, stati di avanzamento lavori e liquidazioni finali e per i lavori privati soggetti al rilascio della concessione edilizia o alla DIA, per le attestazioni SOA.  In altre parole, il Durc non è altro che un certificato che attesta che quella specifica impresa è in regola nei pagamenti, ha assolto tutti gli adempimenti a fini previdenziali, assistenziali e assicurativi, e in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di Inps, Inail e Casse Edili.
Per effetto delle nuove norme sarà sufficiente un semplice clic per ottenere un documento che a tutti gli effetti sostituisce il Durc.
Esatto. L’innovazione decisa dal governo è quella di inserire il nuovo Documento unico di regolarità contributiva tra i modelli a disposizione degli utenti in forma telematica, a dispetto di quanto accaduto fino a oggi. Da luglio le imprese potranno perciò accedere all’archivio degli Istituti e delle Casse Edili per ottenere un  documento equivalente in formato pdf in tempo reale da stampare in azienda.
Secondo il decreto quali sono i soggetti abilitati alla verifica?
La nuova procedura di richiesta può essere utilizzata da:
amministrazioni aggiudicatrici,  organismi di attestazione SOA, amministrazioni pubbliche concedenti  e  amministrazioni pubbliche procedenti, banche ed intermediari finanziari, l’impresa o il lavoratore autonomo in relazione alla propria posizione contributiva o, previa delega dell’impresa o del lavoratore autonomo medesimo, chiunque vi abbia interesse. Dal punto di vista economico, il Ministero ha stimato riduzioni di costi per 80 milioni di euro all’anno per le amministrazioni pubbliche e di almeno 25 milioni di euro per i privati.
Parliamo ora dell’utilità della certificazione, a che scopi può essere utilizzata?
Per ogni finalità prevista dalla legge (e senza bisogno di richiederne ogni volta una nuova) quindi: per l’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici, di qualunque genere, nell’ambito delle procedure di appalto di opere, servizi e forniture pubblici e nei lavori privati dell’edilizia, per il rilascio dell’attestazione SOA.
Nello specifico quali sono le modalità della verifica?
I soggetti abilitati alla verifica, muniti di credenziali, effettuano un’unica interrogazione negli archivi dell’INPS, dell’INAIL e delle Casse edili. Qualora sia già stato emesso un DURC in corso di validità, la procedura rinvia allo stesso documento. L’esito positivo della verifica di regolarità genera un Documento in formato «pdf» contenente: i dati essenziali del soggetto verificato; la dichiarazione di regolarità; il numero identificativo, la data di effettuazione della verifica e quella di scadenza di validità del Documento.
Qual è la durata della certificazione ?
  In via generale (e salvo eccezioni come ad esempio nell’edilizia privata) il documento ha validità di 120 giorni dalla data effettuazione della verifica ed è liberamente consultabile tramite le applicazioni predisposte dall’INPS, dall’INAIL e dalla Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili (CNCE) nei rispettivi siti internet.
Cosa succede qualora siano riscontrate carenze contributive?
Entro 72 ore verranno comunicate all’interessato le cause dell’irregolarità e saranno poi sufficienti pochissimi giorni per regolarizzare la propria posizione e ottenere il certificato.

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