Lavoro accessorio: come acquistare e attivare i voucher?

Nonostante l’obiettivo sia quello di semplificare e velocizzare i pagamenti inerenti alle prestazioni di lavoro accessorio, in concreto la procedura per acquistare, registrare e convalidare tali buoni non è così semplice: perciò abbiamo chiesto aiuto alla nostra esperta di fiducia, il dottore commercialista Ermelinda Costabile, socio fondatore nonché responsabile dello Studio Associato Commerciale Tributario C&P Account Management con sedi a Roma e Tivoli.

 

Dott.ssa Costabile, ci spiega innanzitutto cosa si intende per lavoro occasionale accessorio?

Tale istituto, introdotto dalla Legge Biagi (D.Lgs. n. 276/2003), si riferisce a tutte quelle prestazioni di lavoro che non possono essere ricondotte a tipologie contrattuali tipiche di lavoro subordinato o di lavoro autonomo, in quanto vengono prestate in modo saltuario e non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7.000 euro nel corso di un anno solare. La caratteristica peculiare di questo tipo di lavoro è che viene, appunto, retribuito con i vaucher (che possono essere cartacei o telematici) aventi un valore nominale totale, comprendente, oltre al compenso spettante al lavoratore, anche quote per la gestione separata INPS, per l’assicurazione INAIL e una quota ulteriore a favore dell’INPS per la gestione del servizio.

 

Perché ricorrere al lavoro accessorio?

Il vantaggio di questo tipo di rapporto è rappresentato dal fatto che il committente (soprattutto se non imprenditore o professionista) può utilizzare il lavoro dei collaboratori in modo estremamente flessibile, senza necessità di particolari formalità e nel pieno rispetto della legge. Il collaboratore infatti può lavorare ed essere retribuito con un compenso esente da imposizioni fiscali e con una piena copertura INAIL per eventuali infortuni sul lavoro e senza incidere sulla sua posizione di disoccupato o inoccupato. Anche soggetti che percepiscono prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito possono svolgere attività di lavoro accessorio in tutti i settori produttivi (anche presso gli Enti locali). In questo caso però il compenso complessivo percepito non può superare i 3.000 Euro l’anno. Affinché il committente possa pagare il prestatore di lavoro è necessario “attivare” i voucher sul sito dell’INPS, e la procedura non è per tutti così semplice. Esattamente. Poi, se all’iter si aggiungono anche, di anno in anno, importanti novità come l’ ultima in ordine cronologico del Jobs Act, è anche comprensibile il disagio che gli operatori si trovano a dover affrontare.

 

Cosa ha modificato il Jobs Act?

Sostanzialmente ha consentito il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le attività lavorative in tutti i settori produttivi, garantendo, nel contempo, la piena tracciabilità dei buoni lavoro acquistati. Contiene profonde novità anche in merito alle modalità di acquisto telematiche dei voucher da parte di committenti. Sul punto, la norma distingue tra: committenti imprenditori o liberi professionisti; e committenti non imprenditori né professionisti. E che differenza c’è ? I primi possono acquistare i buoni esclusivamente attraverso la procedura telematica INPS (cosiddetto voucher telematico), tabaccai che aderiscono alla convenzione INPS – FIT e tramite servizio internet Banking, Intesa Sanpaolo e banche popolari abilitate. Di converso, i committenti non imprenditori né professionisti possono continuare ad acquistare i buoni, oltreché attraverso i canali sopra descritti, anche presso gli Uffici Postali di tutto il territorio nazionale.

 

Come si acquistano i voucher telematici sul sito dell’INPS?

Innanzitutto, il committente dovrà registrarsi presso l’INPS (direttamente o per il tramite dell’associazione di categoria abilitata) scegliendo una delle seguenti modalità: chiamando il contact center Inps/Inail al numero gratuito 803 164; su internet, tramite il sito www.inps.it nella sezione Servizi On Line/ Per il cittadino/Lavoro occasionale accessorio; presso tutte le sedi Inps. Allo stesso modo, anche il prestatore dovrà registrarsi presso l’INPS utilizzando i suddetti canali. Una volta effettuato l’accreditamento, il committente può richiedere all’Inps i buoni lavoro. La richiesta deve contenere: i dati anagrafici di ogni lavoratore e i relativi codici fiscali; la data di inizio e fine presunta dell’attività lavorativa; il luogo di svolgimento della prestazione; il numero di buoni per ciascun lavoratore.

 

L’importo dei buoni acquistati deve essere pagato prima dell’inizio della prestazione. E il prestatore di lavoro come riceve il pagamento?

Il prestatore riceve gli importi guadagnati direttamente con accredito sulla carta magnetica Inpscard, che gli viene fornita al momento della registrazione o tramite bonifico domiciliato. Al termine del lavoro il committente deve dichiarare l’entità della prestazione svolta. L’Inps, dopo avere verificato che siano state versate le somme necessarie a garantire la copertura economica, avvia la procedura di pagamento del lavoratore e procede all’accredito dei contributi presso la Gestione separata.

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