Ognuno di noi necessita di un diverso metodo di studio, capite qual è il vostro

Rafforzare l’autostima, le motivazioni verso l’esperienza scolastica, potenziare l’attenzione e la concentrazione: sono i principali obiettivi su cui lavorerà in pedagogista clinico, oltre  ad un recupero vero e proprio delle specifiche materie e dell’insegnamento di un valido metodo di studio personalizzato per ogni materia.

 

                                                                                  ***

 

12.0.224552498-0016-U43060550223214RTF-U431701879537770QC-1224x916Corriere-Web-Sezioni-593x443Perché mio figlio vive un disagio scolastico?

A questa  domanda, che si pongono molti genitori , la dottoressa Ceravolo risponde evidenziando la molteplicità di fattori determinanti :

Fattori legati al contesto scolastico:Presenza di un clima di classe negativo, basso rendimento scolastico,  carriera scolastica contrassegnata da ritardi e bocciature, isolamento sociale con i compagni, mancanza di relazioni positive con gli insegnanti.

Fattori individuali: Bassa autostima, bassa percezione di essere in grado di raggiungere gli obiettivi scolastici, basso livello di motivazione allo studio e d’impegno scolastico, difficoltà di costruzione di riti sociali, basse aspettative nei confronti del futuro.

Fattori affettivi: Emozioni, motivazioni, atteggiamenti, stimoli esterni, fiducia in sé stessi, supporto della famiglia

 

LEGGI ANCHE  MENTANA – “Virtual Reality School”, alunni protagonisti di uno spot sulla città

Come agisce il pedagogista clinico? I suoi interventi mirano a potenziare e migliorare i seguenti aspetti:

 

 

Autostima positiva e cioè il valore che ognuno attribuisce alla sua persona e la percezione realistica di sé. Spesso gli alunni demotivati hanno una bassa autostima e si possono distinguere in due tipologie:

 

alunni che hanno consolidato un’immagine negativa di sé quantomeno rispetto alla possibilità di riuscita scolastica e sembrano ricercare continue conferme alle loro convinzioni.  Non di rado la sensazione di inferiorità è alimentata da preconcetti di coetanei e adulti che circondano l’alunno.

alunni che sono assillati dalla preoccupazione per i risultati: sono molto attenti alle aspettative e alle valutazioni altrui, temono di non riuscire e perciò non si mettono quasi mai in gioco.

È di fondamentale importanza valorizzare gli alunni decostruendo i ruoli negativi e aiutandoli a scoprire volta per volta le proprie ricchezze interiori ed attitudinali.

 

LEGGI ANCHE  MENTANA – “Virtual Reality School”, alunni protagonisti di uno spot sulla città

Autoefficacia e cioè la convinzione di potere ottenere determinati risultati.

Gli studenti hanno bisogno di impegnarsi nel perseguimento di obiettivi che diano loro uno scopo e un senso di realizzazione. Se non si impegnano personalmente in qualcosa che per loro ha un significato, diventano demotivati, annoiati e dipendenti da forme esterne di stimolazione. Questo tipo di atteggiamento solitamente si ripercuote in età adulta, portando il soggetto a non trovare mai in sé la giusta motivazione e continuando ad essere dipendente dall’approvazione e dagli stimoli esterni.

 

Attenzione e concentrazione: sono elementi indispensabili per l’apprendimento, che è un processo attraverso il quale il soggetto elabora qualcosa di nuovo (esperienze, conoscenze) e modifica sé stesso con comportamenti, convinzioni, per adattarsi in maniera autonoma a nuove sollecitazioni.

 

Contatti:

Eleonora Ceravolo

tel 366.5006595

VAI AL SITO

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.