Emilio Segre è stato uno degli studiosi di fisica più importanti del secolo scorso, le cui scoperte hanno contribuito allo sviluppo mondiale della disciplina.
Non tutti sanno però che Segre è nato a Tivoli nel 1905. Ultimogenito di tre figli, apparteneva a una famiglia ebraica benestante. Il padre Giuseppe possedeva una cartiera nei pressi del santuario di Ercole Vincitore, vicino al fiume Aniene, le cui acque garantivano lenergia necessario al ciclo produttivo necessario alla fabbricazione della carta. A Tivoli, Segre trascorse linfanzia prima di trasferirsi a Roma. Qui, dopo gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di Ingengeria dellUniversità La Sapienza per poi passare a quella di Fisica dove fu allievo di Enrico Fermi. Completata la carriera accademica, Segre fu uno dei membri del cosiddetto gruppo di studiosi di fisica di Via Panisperna che comprendeva lo stesso Fermi ed altri luminari di fama mondiale come Edoardo Arnaldi, Ettore Majorana, Bruno Pontecorvo e Franco Rasetti.
Negli anni 30, Segre ottenne incarichi accademici a Amburgo e Palermo prima di trasferirsi negli Usa a causa della promulgazione delle leggi razziali fasciste, ostative nei confronti della minoranza ebraica. Segre si stabilì così a Berkeley, in California. Durante la seconda guerra mondiale, il fisico tiburtino fu coinvolto, con Enrico Fermi e altri colleghi americani, nel cosiddetto Progetto Manhattan, un programma di ricerca finalizzato alla produzione di bombe a propulsione atomica, cui è stata dedicata una serie televisiva trasmessa, nel 2016, da Sky.
Nel 1959, la carriera di Segre raggiunse lapice con la conquista del Premio Nobel per la Fisica, conferitogli per la scoperta dellantiprotone, avvenuta in seguito a studi e ricerche svolti nellacceleratore di particelle Bevatron di Berkeley. Tornato in Italia, Segre ottenne, nel 1974, la cattedra di fisica nucleare alla Sapienza di Roma. Morì nel 1989, a Lafayette, negli Usa.
Oltre alla stele in travertino ubicata a Piazza Garibaldi, la città di Tivoli ha intitolato a Emilio Segre un istituto scolastico. Una via, invece, ha il nome della madre, Amelia Treves Segre.
Alessandro Bianchi