Linnovativo impianto urbano di illuminazione di Tivoli fu inaugurato il 29 agosto 1886 dalla Società per le forze idrauliche ad uso industriale e agrario. Linfrastruttura aveva la sua base di approvvigionamento dalla centrale dellAcquoria, ubicata sulla riva sinistra dellAniene nei pressi del complesso archeologico del Santuario di Ercole Vincitore, monumento di epoca romana tra i più rinomati nel patrimonio artistico-culturale della città tiburtina.
Ammodernata già a fine Ottocento con impianti che permettevano di convogliare con più efficacia le acque provenienti dallAniene, lAcquoria fu anche il punto di partenza della prima avveniristica rete elettrica a distanza che collegava Tivoli a Roma. A sovrintendere al progetto, unico in quel periodo su tutto il territorio nazionale, è stata la Società Anglo Romana, ente operante fin dal 1852 nella Capitale, nella distribuzione di gas e luce, questultima prevalentemente prodotta a carbone per alcuni dei luoghi più importanti della città come la Stazione Termini.
La linea Tivoli-Roma fu inaugurata il 4 luglio 1892. In quel giorno, il segnale elettrico generato dallAcquoria percorse i 28 km che separavano le due città e raggiunse una sottostazione ubicata nei pressi dellattuale Via del Policlinico. Da lì, la corrente veniva successivamente ridistribuita sulle strade attigue per lilluminazione pubblica e convogliata anche ad alcune abitazioni private situate nelle vicinanze.
Un grande evento, dunque, si era compiuto e la sua importanza non sfuggì ai contemporanei. Anche lItalia iniziava a sperimentare quel progresso tecnico-industriale che altre nazioni europee (Inghilterra e Germania in primis) già avevano conosciuto nellOttocento. Tivoli, con la sua centrale idroelettrica, aveva contribuito ad abbattere un limite che sembrava insormontabile. Da poche centinaia di metri, la corrente elettrica poteva essere distribuita anche su lunghe distanze con inevitabili e positive ricadute nella vita quotidiana e nello sviluppo economico dei territori interessati.
Ancora oggi su Via del Policlinico è presente una lapide commemorativa dellevento con incisa la seguente dicitura: Roma per la prima volta nel mondo accolse da Tivoli e trasformò in luce ed energia, corrente elettrica lanciata a distanza. (cit. da tibursuperbum.it).
Alessandro Bianchi