Delle 18 colonne originarie oggi ne restano 10, particolare questultimo che nulla toglie alla perfezione strutturale e architettonica di unopera, immortalata, in molteplici dipinti realizzati, a partire dal Settecento, da alcuni artisti, provenienti da tutta Europa che sceglievano Tivoli come tappa irrinunciabile del loro itinerario di studi e formazione tra le bellezze paesaggistiche italiane. Fu anche grazie a queste opere pittoriche che il prestigio del Tempio di Vesta si è diffuso ben oltre i confini tiburtini. Lo confermano le due fedeli riproduzioni del Tempio che si trovano a Londra e nella città polacca di Pulawy. Un ulteriore replica del Tempio di Vesta si trova in Polonia, più precisamente nella città di Pulawy, situata nel Voidovato di Lublino. Pulawy ha vissuto il momento di massimo splendore tra il Settecento e lOttocento, distinguendosi, in particolare, per il fervore culturale e artistico. In quel periodo, a Pulawy, ha operato larchitetto italiano, di origine polacca, Enrico Ittar. Fu costui a realizzare, nella città polacca, il Tempio della Sibilla, unopera architettonica in tutto simile alledificio tiburtino. Anche quello di Pulawy, infatti, è a pianta rotonda e circondato da colonne corinzie. Al suo interno, presenta due sale, anchessa di forma circolare, che custodiscono testimonianze museali sulla storia della Polonia. Ad avviarne la raccolta fu la principessa Izabela Fleming Czartoryska, scrittrice nonché collezionista darte.