Lo sai che alla Pista d’Oro hanno corso importanti piloti di Formula Uno

Era il 1963 quando la Pista d’Oro nacque dalla trasformazione di un precedente tracciato inaugurato quattro anni prima. Inizialmente di proprietà della famiglia Del Fante, la pista è stata ricavata da un’area verde preesistente e si snoda, in senso orario, tra brevi rettilinei e 9 curve con un lunghezza complessiva di quasi un chilometro.  Dall’anno della sua fondazione, il circuito guidoniano è stato, per decenni, alla stregua dell’autodromo romano di Vallelunga, il punto di riferimento di coloro che volevano intraprendere una carriera nel mondo dei motori.
Non a caso, scorrendo l’album dei ricordi della Pista d’Oro, si ritrovano nomi molto prestigiosi e noti agli appassionati delle quattro ruote. Di seguito, eccovi un elenco sommario di coloro che vi  hanno gareggiato. Giancarlo Fisichella, pilota romano di Formula 1 al volante di Benetton, Ferrari e Force India. Jarno Trulli, originario dell’Abruzzo con una decennale carriera in F1 alla guida di Jordan, Renault e Toyota. Alex Zanardi, grande promessa della F1 italiana, la cui carriera automobilistica si è interrotta con un tragico incidente che gli ha causato l’amputazione delle gambe, disgrazia  che ha poi reso Alex un campione negli sport paraolimpici. Riccardo Patrese, vincitore di 8 GP in carriera e compagno di squadra di un giovane Schumacher alla Benetton. Andrea De Cesaris, anch’egli romano e in F1 dal 1980 al 1994. Emanuele Pirro, altro pilota romano ammirato nel circus della F1 a inizio anni ’90 prima di dedicarsi anche al commento tecnico alla Rai. All’elenco vanno aggiunti anche piloti stranieri come il grande Mario Andretti, vincitore del mondiale 1978 e rivale di Niki Lauda e James Hunt  e l’altro americano Eddie Cheaver, cresciuto a Roma e in gara in F1 dal 1978 al 1989.
Nomi, quelli appena elencati, che appartengono al glorioso passato della Pista d’Oro. Il presente è degrado, abbandono, incuria, ruggine, rifiuti, incertezza. Da quindici anni infatti, il kartodromo è chiuso alle corse e al pubblico e non si intravvedono all’orizzonte progetti o iniziative in grado di valorizzarlo e riportarlo ai fasti di un tempo. L’auspicio, forse irrealizzabile, è che anche i grandi piloti del passato possano contribuire a riportare in auge un tracciato che ha contribuito al successo delle loro carriere.

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 Alessandro Bianchi

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