Nella nostra rubrica, ci occupiamo di Orvinio per un eccezionale evento naturale accaduto 145 anni fa. Era lalba del 31 agosto 1872 quando una imponente bagliore illuminò lorizzonte romano. Visibile a grande distanza, ben oltre i confini della Capitale, quella luce che squarciò il sorgere del sole con un forte boato altro non era che la scia dei frammenti di un Meteorite che, di lì a poco, avrebbe terminato la sua discesa nelle colline adiacenti labitato di Orvinio.
Il fenomeno non passò inosservato a Roma. Il 1 settembre 1872, lOsservatore Romano scriveva: Questa mattina, 31 Agosto, verso le ore cinque e un quarto, apparizione di un magnifico bolide. La sua traiettoria è stata dal sud a nord, nord-est. Ha lasciato dietro di sé una grandissima striscia luminosa ed ha terminato con tre detonazioni. Allepoca, ovviamente, la diffusione delle notizie a stampa era molto limitata. Al contempo, le comunicazioni tra le grandi città e i paesi limitrofi erano altresì difficoltose, pertanto, nellimmediato non si riusciva a spiegare ciò che era accaduto. Solo nei giorni seguenti si ebbe, finalmente, piena cognizione dello storico evento verificatosi in quella notte estiva.
Particolarmente importante fu la testimonianza di un pastore di Orvinio che, ancora scosso dalla paura, raccontò al medico che lo soccorse di essersi trovato in mezzo ad una pioggia di sassi che non sapeva da dove provenissero se dal cielo o dalla terra. Un frammento di quei sassi lo colpì, ferendolo lievemente. Dal racconto del pastore si avviarono le prime ricerche nel territorio del materiale piovuto dal cielo che portarono alla scoperta di pietre di colore bruno e con una patina nerissima, alcune delle quali rinvenute allinterno di buche formatisi dopo la loro caduta. Quei reperti furono analizzati nella facoltà di chimica dellUniversità di Perugia e certificarono la natura meteorica degli stessi. I rinvenimenti tuttavia non erano terminati. Un anno dopo levento, sempre a Orvinio, un contadino del luogo, trovò nel suo campo un altro, voluminoso, frammento del meteorite pesante circa un chilogrammo. Altri reperti di minori dimensioni furono rinvenuti nella confinante Pozzaglia e a Gerano e Ciciliano, vicino Tivoli.
In totale, i frammenti del cosiddetto Meteorite di Orvinio ammontano a circa 4 kg di materiale. Alcuni di essi sono tuttora conservati nel Museo di Mineralogia dellUniversità La Sapienza di Roma e alla Specola Vaticana di Castel Gandolfo. Le analisi moderne hanno consentito di catalogare quel meteorite come una Chondrite H6 Brecciata Nera contenente leghe di ferro, nichel e silicati. Dopo quello di Orvinio, in Italia, si sono registrati, nel Novecento, altri 12 impatti meteorici, lultimo nel settembre 1996 a Fermo, in provincia di Ascoli Piceno.
Alessandro bianchi