E una storia ricca di fascino quella dellaeroporto guidoniano che ha vissuto, a inizio Novecento, anni di autentico fulgore nel quale è stato uno dei centri aeronautici più allavanguardia dItalia e dEuropa. Nato inizialmente come Campo di Aviazione e scuola per Allievi Piloti, laeroporto comincia a ampliare strutture e attività nel 1925, in epoca fascista, quando lallora Commissariato dellAeronautica, decise di rendere permanente il provvisorio campo di aviazione, istituito nove anni prima per le concomitanti esigenze belliche, e renderlo un centro di innovazione nellambito aviatorio in cui ai corsi di addestramento al volo potessero affiancarsi sperimentazioni e utilizzo di nuove conoscenze e tecniche.
Fu così che, negli immediatamente a seguire, lAeroporto Barbieri potè dotarsi di strutture e mezzi, ai tempi vanto assoluto per lindustria aeronautica nazionale. Nel 1926 venne inaugurata una Galleria del Vento, mezzo indispensabile nel settore aerospaziale per la simulazione delle condizioni del volo e lo studio del comportamento di corpi e oggetti in particolari condizioni pressione, temperatura e forze esterne. Alla citata Galleria del Vento, venne affiancato un Ufficio Tecnico che poteva disporre di un laboratorio sperimentale nel quale testare le operazioni di intelaiaggio degli aeroplani (allepoca costruiti in legno) nonché la funzionalità delle strumentazioni di bordo necessarie al volo.
A seguire, tra il 1927-28, allaeroporto Barbieri fu costruita unavveniristica pista di decollo pavimentata lunga 1300 metri. Nel frattempo, la sperimentazione proseguiva e venne messo a punto il prototipo di un aereo, lS64, destinato a percorrere grandi distanze nonché collaudato il cosiddetto Autogiro, antenato dei moderni elicotteri. A uno dei primi voli dellAutogiro costruito a Guidonia assistettero il re Vittorio Emanuele e Italo Balbo, ministro dellaeronautica regime fascista. Tale fu il successo di queste iniziative che, nel maggio 1928, venne avviata allaeroporto Barbieri, su indicazione dello stesso Italo Balbo, la costruzione degli impianti della cosiddetta Divisione Superiore Studi ed Esperienze (DSSE). Questultima venne inaugurata nel 1935 e comprendeva 5 gallerie del vento, una galleria ultrasonica, una grande officina adibita a centro sperimentale e una stazione radiotelegrafica.
Grazie a queste strutture e a vari record di velocità e percorrenza aeronautica raggiunti dai mezzi costruiti al Barbieri e da lì partiti per raggiungere paesi lontani come il Brasile o il Giappone (impresa questultima avvenuta nel 1942 trimotore SM75), lAeroporto divenne un vanto per il regime fascista con Benito Mussolini che, nel 1937, inaugurò, nei pressi del polo aerospaziale, lattuale città di Guidonia, il cui nome è ispirato a quello di Alessandro Guidoni, capo e fondatore del Genio Aeronautico fascista, morto durante la sperimentazione di un paracadute.
Con linizio della seconda guerra mondiale, le attività dellaeroporto inevitabilmente scemarono. Dopo la firma dellarmistizio l8 settembre 1943, la struttura fu abbandonata, occupata dai tedeschi e successivamente bombardata dagli alleati. Dopo la guerra, laeroporto fu riaperto ma senza il fervore degli anni passati, ormai lontano ricordo. Oggi lAeroporto è sede di vari enti e ospita prove di selezione per coloro che vogliono arruolarsi in Aeronautica.
Alessandro Bianchi