Basta pensare ai due monasteri di San Benedetto e Santa Scolastica, al Museo del Libro che ricorda come la prima opera a stampa in Italia fu realizzata nel 1465 proprio a Subiaco grazie ai tipografi tedeschi Sweynheim e Pannartz e ai ruderi di una Villa appartenuta allimperatore Nerone che scelse questo luogo per concedersi agi e riposo lontano dalla calura estiva e dalle incombenze politiche cittadine connesse alla sua carica.
Tenendo fede alla sua personalità eccentrica e megalomane, alla stregua di quanto avvenuto per le sue residenze romane (su tutte la Domus Aurea), anche per la dimora sublacense, Nerone, stando alle testimonianze storiche dellepoca, si fece costruire una villa immensa che si estendeva su una vasta area boschiva lungo il fiume Aniene, abbellendola con padiglioni, terrazze, terme e altre strutture, tutte funzionali a garantire il miglior soggiorno possibile allimperatore che era solito portarsi con se anche la numerosa corte composta da consiglieri personali, centurioni, schiavi e concubine.
Tra le particolarità della villa neroniana di Subiaco vi era anche la presenza di tre laghetti artificiali, creati sbarrando il corso del fiume Aniene. La creazione dei tre bacini lacustri scaturì dallesigenza di Nerone di curare alcuni problemi di salute che lo affliggevano mediante bagni freddi nelle acque gelide del fiume. Talmente erano belli e affascinanti quei laghetti che lo storico Tacito negli Annales lì denomino i Simbruina Stagna, consegnandoci unaltra testimonianza importante sulla magnificenza di quella villa.
Proprio i laghi creati da Nerone rappresentano lelemento principale per scoprire e conoscere letimologia del nome Subiaco che deriva proprio dal termine latino Sublacum, tradotta Sotto il lago. Benchè questespressione possa dare adito a uninterpretazione fantasiosa dalla quale si può dedurre che la città di Subiaco potesse addirittura trovarsi sotto le acque di un lago, in realtà essa richiama la posizione che il nucleo originario del borgo aveva rispetto alla localizzazione dei tre laghi neroniani posti a monte della città, laddove il corso impetuoso dellAniene necessitava imprescindibilmente di uno sbarramento artificiale per la creazione di quello che può essere considerato un vezzo delleccentrico imperatore. Non a caso, i ruderi della villa di Nerone, riaperti al pubblico da gennaio 2016, si trovano lungo lattuale strada provinciale che da Subiaco conduce fino a Jenne, paese situato a nord della città, anchesso attraversato dal fiume Aniene prima di immettersi nella valle sottostante.
Dunque, unetimologia particolare ed enigmatica per una cittadina ricca di storia che, peraltro, ha dato i natali allattrice Gina Lollobrigida e al calciatore Francesco Graziani, campione del mondo con la nazionale nel 1982.
Alessandro Bianchi