Lo sai che Villa d’Este precede importanti monumenti nella classifica dei luoghi d’arte più visitati d’Italia

Stando ai dati statistici forniti dal MIBACT (Ministero dei beni culturali e del turismo), nel 2016, il numero di visitatori di musei e altri luoghi d’arte è stato di 44,5 milioni con un tasso di crescita notevole rispetto agli anni precedenti e in controtendenza rispetto alla media europea. Ha contribuito a questo risultato anche uno dei monumenti simbolo di Tivoli, Villa d’Este.

Pensate che l’imponente residenza voluta Cardinale Ippolito d’Este e progettata dall’architetto Pirro Ligorio, con le sue maestose fontane e i suoi splendidi giardini, si colloca nella più recente graduatoria dei musei più visitati d’Italia nel 2016 stilata dal Mibact al 12esimo posto con 443mila presenze complessive, preceduta solamente da alcuni dei monumenti simbolo del nostro paese ovvero il Colosseo, gli Scavi di Pompei, la Galleria degli Uffizi e dell’Accademia di Firenze, Castel Sant’Angelo a Roma, la reggia di Venaria Reale, il Museo Egizio di Torino, la Reggia di Caserta, il Circuito Museale di Boboli a Firenze, la Galleria Borghese di Roma e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

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L’importanza di Villa d’Este nell’ambito del turismo nazionale è ulteriormente certificata dai luoghi, tutt’altro che sconosciuti a molti, che la residenza tiburtina precede nelle prime 30 posizioni della citata classifica del Mibact. Ne cito alcuni, il Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano, la Pinacoteca di Brera, Castel del Monte a Napoli, il Parco Archeologico di Paestum, le Terme di Caracalla a Roma, Castel del Monte ad Andria e il Museo Archeologico di Venezia.

Un risultato importante e costante, in termini di visite e seguito, quello di Villa d’Este che purtroppo non coincide con quello di Villa Adriana (200mila presenze annuali), altro luogo simbolo della cultura tiburtina che si colloca oltre la 30esima posizione della classifica del Mibact, in deciso calo rispetto alle scorse annate, dato che, tuttavia, non incide sul fascino e il prestigio della residenza imperiale, anch’essa patrimonio Unesco e vanto dell’archeologia italiana in tutto il mondo.

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 Alessandro Bianchi

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