Lo sai che: La leggenda delle streghe e della notte di Natale nella Valle dell’Aniene

Oltre a questo, Natale è anche il periodo delle storie e delle leggende che ogni comunità tramanda e rinnova, forte dei ricordi delle vecchie generazioni che provano a trasmetterli ai giovani allo scopo di consolidare uno spirito di appartenenza spesso non più saldo come in passato.

 

Tra le storie natalizie più conosciute nel nostro territorio spicca quella, assai diffusa, in molti comuni della Valle dell’Aniene (Tivoli compreso) riguardante la notte del 24 dicembre, quella della Vigilia di Natale. Si narra che nella Notte Santa, quella in cui nasce il Bambinello, le Streghe turbassero la serenità degli abitanti di vari paesi, in modo crudele. Era credenza comune, infatti, che mentre gli adulti si recavano alla tradizionale Messa di mezzanotte della vigilia, le streghe entravano nelle case incustodite allo scopo di fare del male ai bambini che dormivano da soli senza la protezione dei genitori.

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La leggenda racconta che, le persone erano talmente spaventate dall’incursione natalizia delle Streghe al punto da approntare alcune misure di prevenzione a salvaguardia del benessere dei bambini. Accadeva così che si provvedeva a turare con la stoppa le fessure delle porte a incrociare delle scope appena dietro l’uscio oppure a porre nei pressi dell’ingresso una stola da prete che aveva la funzione di esorcizzare gli spiriti malvagi. Oltre a questi, altri riti di superstizione erano quelli di immergere tre spille nell’acqua benedetta o mettere un bicchiere d’acqua sul davanzale di una finestra e guardarvi dentro allo scoccare della mezzanotte.

 

Era talmente radicata a Tivoli e dintorni questa paura delle streghe nella notte di Natale che anche gli animali, unica fonte di sostentamento per molte famiglie, erano in pericolo. Si temeva infatti che gli spiriti malefici si impossessassero anche di cavalli e buoi o li utilizzassero per le loro scorribande notturne che lasciavano segni indelebili sui corpi delle povere bestie ignare di quello che accadeva.

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Per cercare di limitare il potere delle streghe, proprio la notte del 24 dicembre, davanti al focolare domestico, i più anziani insegnavano ai giovani alcuni dei metodi sopradescritti per scacciare il malocchio e la negatività di quegli spiriti che tentavano, in tutti i modi, di rovinare un momento di festa religiosa e unione familiare atteso per tutto l’anno anche se per nulla paragonabile ai livelli attuali di consumismo sfrenato.

 

di Alessandro Bianchi

 

 

 

 

 

 

 

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