Guidonia – Il Comune caccia il Villalba Calcio dallo stadio di Villanova

Per questo oggi, mercoledì 24 gennaio, il dirigente Domenico Nardi e il funzionario Cristina Zizzari hanno firmato l’ordinanza numero 16 intimando alla “Asd Villalba Ocres Moca 1952” di lasciare immediatamente libero da persone e cose lo stadio “Attilio Ferraris” di Villanova.
Il provvedimento fa seguito all’annullamento da parte di Nardi e Zizzari del contratto di gestione dell’impianto per 5 anni e ad un canone di 29.376 euro stipulato a febbraio 2016 tra il presidente della società Mauro D’Autilia e l’ex dirigente comunale Giovanna Recchia.
Secondo Nardi e la Zizzari, D’Autilia sarebbe moroso di 15 mila euro equivalenti alla gestione della palestra e del campo di piazza Martiri delle Foibe nell’anno 2012 e per i due mesi successivi fino alla sottoscrizione di un nuovo contratto l’11 febbraio 2013 insieme alle associazioni “Vivivillalba” e “Sorci Verdi”.
E lo stesso D’Autilia addirittura avrebbe mischiato le carte, facendo cadere in errore i colleghi d’ufficio che lo fecero partecipare alla gara nel 2015 per poi aggiudicargli l’impianto sportivo l’anno successivo.
Il presidente della “Asd Villalba Ocres Moca 1952” giura di aver saldato a suo tempo i debiti con l’Ente e di avere tutti i documenti in regola.
A cominciare dalla nota attraverso la quale il 21 ottobre 2014 l’allora dirigente Gerardo Argentino diffidò Vivivillalba, Sorci Verdi e 1952 Villalba a corrispondere con bonifico bancario al Comune entro 30 giorni una somma complessiva di 19.042,86.
Un debito accumulato dalle prime due per i mancati pagamenti del canone di locazione della palestra di piazza Martiri delle Foibe e dalla terza – la società di D’Autilia – per non aver saldato i mille euro mensili come previsto dal contratto del 26 febbraio 2013.
Tempo tre mesi e il 20 gennaio 2015 Argentino accolse un piano di rientro richiesto dalle tre associazioni di Villalba che si impegnavano a versare tra febbraio e il 30 giugno 2015 cinque rate da 3.100 euro ciascuna, mille per il canone mensile e 2.100 per la rata degli arretrati. Impegno mantenuto come dimostrano i bonifici presentati da D’Autilia.
L’imprenditore ha già presentato ricorso al Tar per evitare di lasciare l’impianto sportivo e annuncia querele.

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