Combattere l’obesità, soprattutto a livello viscerale: Ciò che conta ai fini della valutazione dei rischi per la salute del nostro sistema cardiovascolare non è soltanto la quantità complessiva di tessuto adiposo che presenta il nostro corpo e quindi l’obesità intesa in senso generale. E’ il tipo di grasso e la sua distribuzione un altro aspetto fondamentale da considerare: è infatti dimostrato che tutti i fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, diabete, dislipidemia) sono direttamente collegati all’eccesso di adipe in sede periviscerale addominale (la cosiddetta obesità viscerale) che può presentarsi anche in persone complessivamente normopeso. L’eccesso di grasso addominale è in diretto rapporto con la circonferenza della vita. In particolare, il rischio cardiovascolare diventa clinicamente rilevante quando si raggiungono i valori soglia di 102 cm di circonferenza a livello ombelicale nell’uomo e 88 cm nella donna.
Per facilitare la comprensione del perché il grasso viscerale può creare problemi, possiamo immaginarlo come un tessuto che libera sostanze pro-infiammatorie e che produce un’ alterata modulazione degli ormoni che regolano il buon funzionamento del nostro corpo.
Dire addio al fumo di sigaretta: Sapevate che i fumatori sono esposti del 70% in più al rischio di incorrere in malattie cardiovascolari di chi non fuma? La causa di tutto questo è, nel breve termine, l’aumento della pressione arteriosa e del battito cardiaco. A lungo termine il danneggiamento progressivo delle pareti interne delle arterie, l’aumento della coagulazione e, a causa della presenza di monossido di carbonio, la ridotta quantità di ossigeno nel sangue.
Ecco perché un atto di vero amore per se stessi, scegliendo di preservare il cuore è gettare via l’ultima sigaretta.
Iniziare i primi controlli a 40 anni: Gli strumenti per fare prevenzione cardiovascolare sono la visita cardiologica ed elettrocardiogramma come primo passo (consigliato dopo i 40 anni soprattutto per gli uomini); un secondo step è rappresentato dall’ecocardiogramma color doppler per avere utili informazioni morfofunzionali del cuore. Successivamente si possono prendere in considerazione test funzionali come un test da sforzo che ci permette di valutare come il comportamento del cuore sotto stress fisico.
Da Tiburno del 6 marzo 2018