Ospedale di Tivoli – Aggressione al Pronto Soccorso

Una coppia di fidanzati ha aggredito più persone, tre operatori sanitari, intorno alle 20:00 di domenica 13 maggio per accelerarei tempi della visita.

Solo l’intervento del 112 ha calmato la situazione.

 

L’azienda ASl RM 5 condanna il gesto di stanotte avvenuto nel nosocomio tiburtino: “Aggrediti la scorsa notte gli operatori del Pronto Soccorso di Tivoli. Si è trattato di un’azione deplorevole che la Asl Roma 5 condanna duramente”.

L’azienda sta provvedendo a sporgere denuncia e annuncia l’avvio di un Audit interno.

 

IL COMMENTO DELLA DIREZIONE STRATEGICA – Dalla direzione strategica “Assoluta vicinanza e sostegno alle vittime di questo gesto, professionisti che quotidianamente si spendono, anche tra mille difficoltà, per garantire il diritto alla salute e all’assistenza a tutti i cittadini”.

COMMENTO ASS. REGIONE LAZIO D’AMATO – “Serve una ferma condanna unitaria nei confronti della vile aggressione consumata questa notte ai danni del personale sanitario in servizio presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli, mi auguro che sia fatta piena luce sui fatti e che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia. Chi aggredisce un medico o un infermiere aggredisce se stesso. Stiamo parlando di persone che con grande spirito di sacrificio e professionalità si spendono ogni giorno per il prossimo. Proprio il 22 maggio incontrerò, insieme al Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, il Prefetto di Roma, che ha risposto positivamente alla nostra richiesta di incontro, per fare il punto sulla situazione e studiare una strategia comune per affrontare un fenomeno come quello delle aggressioni al personale sanitario in preoccupante aumento”, lo dichiara in una nota l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

COMMENTO CECCHINELLI, CISL FP ROMA RIETI – La CISL FP Roma / Rieti esprime forte preoccupazione per i gravi fatti che hanno coinvolto le 5 figure professionali del DEA di Tivoli , aggredite nella notte del 14/05/2018 davanti a degenti e parenti terrorizzati. Il fenomeno delle violenze sul luogo di lavoro è presente in tutti i reparti , Ma il DEA  rimane il luogo di lavoro con più episodi in assoluto. L’ ampio numero di accessi, le gravi carenze strutturali le gravi carenze di organico, una situazione ad alto contenuto emotivo e lo stress legato alla gestione delle priorità diagnostico – terapeutiche – assistenziali, incidono pesantemente nella gestione dei conflitti che spesso si trasformano in aggressioni al personale.
Gli operatori sono lasciati Soli a fronteggiare questo problema, eppure basterebbe applicare la legge dando piena applicazione all’ART 2087 del codice Civile in cui si afferma che il datore di lavoro deve adottare tutte le misure idonee a prevenire sia i rischi insiti all’ambiente di Lavoro, sia quelli derivanti da fattori esterni… Se L’ Azienda non è in grado di farlo, visto la carenza di mezzi e risorse, venga fatto da chi è al disopra delle Aziende Sanitarie” ha dichiarato Dimitri Cecchinelli, segretario territoriale CISL FP ROMA/RIETI.

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LA SOLIDARIETA’ DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE – L’amministrazione comunale esprime la propria solidarietà agli operatori del Pronto Soccorso del San Giovanni Evangelista vittime dell’ennesima aggressione perpretata ai danni di medici o infermieri del nosocomio tiburtino. “Se i pazienti sono persone che si rivolgono in un momento di difficoltà ad una struttura ospedaliera, e dunque hanno il diritto di essere curati e la dignità di esseri umani – ha commentato il consigliere del sindaco per la sanità Fabio Attilia – gli operatori hanno il diritto di lavorare in sicurezza e secondo regole di civiltà imprescindibili. Occuparsi di Sanità non può e non deve essere una guerra continua con l’utenza, con la quale bisogna instaurare una politica volta al dialogo ed alla comprensione dei bisogni, nel rispetto di chi quotidianamente si assume la responsabilità della salute pubblica”.

ASL RM 5 RISPONDE ALLA NOTA CISL – In riferimento alla nota della Cisl FP Roma/Rieti diffusa oggi alla stampa relativamente all’aggressione subita dagli operatori del Pronto Soccorso di Tivoli la Direzione aziendale puntualizza, come più volte ribadito, a onore del vero, che, a differenza di quanto riportato, non ci sono al momento carenze di personale infermieristico; che questa Direzione sta lavorando e spingendo per la ristrutturazione completa e ammodernamento del Pronto Soccorso di Tivoli (Dea di I livello) avendo messo a disposizione 1,7 milioni di euro (terza fase ex art. 20); che la salute e la sicurezza di tutti gli operatori sono ora e saranno sempre al centro degli interessi e degli interventi aziendali.

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A dimostrazione di ciò si ricorda l’avvio del progetto sullo stress da lavoro correlato (come da obblighi D.Lgs 81/08) in materia di sicurezza; che a seguito di quanto accaduto è stata sporta immediata denuncia e attivato un Audit interno. Si è intrapreso quindi un percorso virtuoso in tema sicurezza con la nomina di un SPP organico che sta rivedendo tutti i piani DVR e di un esperto che si sta occupando della revisione e aggiornamento dei piani anti-incendio. 

Non si può accettare quindi tale esternazione – in un momento in cui tutti hanno dimostrato vicinanza alle vittime di questa azione deplorevole – soprattutto da parte di una sigla sindacale così importante, che conosce il territorio ed è a conoscenza delle azioni aziendali. 

L’Azienda continuerà a lavorare sempre in tal senso e con questo spirito.

IL COMMENTO DEL SINDACO DI GUIDONIA MICHEL BARBET – “Esprimo la solidarietà della Città di Guidonia Montecelio agli operatori del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli per l’aggressione ricevuta nella serata di ieri”. E’ quanto ha dichiarato il Sindaco Michel Barbet, appena ricevuta la notizia. “L’ospedale di Tivoli è il riferimento sanitario per gran parte dei cittadini di Guidonia Montecelio, oltre che di un quadrante ampio e popoloso a est della capitale. E le poche risorse a disposizione mettono a dura prova per primi gli operatori sanitari, costretti a lavorare in condizioni pessime e di sovraffollamento. Quando poi a rendere tutto più difficile ci si mettono anche aggressioni e violenze, si comprende quanto sia necessario che le istituzioni preposte rivedano il sistema sanitario in una logica di decentramento e vicinanza al cittadino che permetta un migliore accesso alle cure e ai servizi primari”. Conclude il Sindaco Barbet: “E’ necessario attuare delle misure di intervento irrimandabili a beneficio dei cittadini e degli operatori della Sanità che ogni giorno sono in trincea per assicurare un servizio sempre più a rischio. Condivido infine la ferma presa di posizione della Direzione Strategica della ASL Roma 5 ed esprimo fin d’ora apprezzamento ai vertici per la volontà di tutela di lavoratori ed utenti”.

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