È un’esperienza rivoluzionaria quella dell’associazione letteraria l’Inedito, presentata al caveau del teatro imperiale di Guidonia il 10 maggio, dopo un tour nei teatri e nelle librerie di tutta Italia, da Torino a Catania. Tutto è iniziato nel 2012 da un gruppo di poeti e scrittori che si è conosciuto sul social iniziando a leggersi e farsi leggere, scambiandosi consigli, racconti, storie di fantasia e storie di vita vissuta. Poi nel 2016 l’idea dell’Associazione (che oggi conta 70 iscritti), il primo libro pubblicato, la raccolta di poesie “Un arco nel portaombrelli” cui ne sono seguiti altri 6. Nell’ora dell’incontro prendono la parola oltre al presidente dell’associazione Fabio Martini, 58 anni di Pineto, anche Maria Elisa Muglia la direttrice artistica del teatro imperiale e tre scrittori dell’associazione Amanda Buisan Ferrer, Marco Belli e Bruno Tronati.
Nei loro racconti c’è un progetto che ha riunito e fatto incontrare persone di tutta Italia, insegnanti, avvocati, giovani, impiegati: tante storie e tante vite diverse unite da un solo sogno, la scrittura. Per molti di loro il gruppo è stato un momento per scappare dalla quotidianità, l’occasione per tirare fuori quel manoscritto chiuso in un cassetto da tanti anni, un luogo in cui trovare coraggio per trasformare quel sentimento che non aveva voce in una poesia che aspettava da sempre di essere scritta. Perché come ha detto l’autore Marco Belli durante l’incontro, “Scrittori non si nasce, ci si diventa imparando ad osservare le cose che ci sono intorno”. I prossimi appuntamenti con l’associazione saranno il 7 giugno e il 19 luglio presso il teatro imperiale con un progetto che vedrà il coinvolgimento delle scuole.
El.Gi.
