Castrum Monterotondo “Re di Coppe”, Luci e Scarafile domano il Pantanello Anagni

E’ stato quello di domenica 27 maggio il giusto epilogo di una stagione fantastica di questa giovane società sportiva eretina che fa del gruppo, dell’aggregazione, dell’amicizia la sua forza principale. Una rete di Luci e una nei tempi supplementari di Scarafile hanno portato in via dello Stadio, ritrovo del club, Ristorante Cugini Dupon, la festa e la seconda Coppa consecutiva dopo quella della passata stagione. In due anni il Castrum ha vinto un campionato, ha ottenuto un secondo posto e si è portata a casa due coppe. Due stagioni da record grazie ad una perfetta organizzazione curata dal presidente Mario Di Salvatore, dal vice presidente Antonio Michienzi, dal Direttore Sportivo Stefano Caleca, dal Direttore Generale Christian Calenti, dal Club Manager Andrea De Castro, dai due dirigenti Danilo De Castro e Cosimo Scarafile. Un gruppo di giocatori ad alto rendimento, di qualità e tutta questa grande stagione è stata trionfale grazie anche ad un allenatore che ha confermato di essere in panchina un tecnico estremamente abile nell’organizzare la squadra e nel guidare il gruppo con grande sicurezza, Massimo Bruni. “Di campionati guidando le mie squadre ne ho vinti diversi ma è la prima volta nella mia carriera che vinco una Coppa – spiega il tecnico che ha portato il Castrum alla conquista della Coppa Lazio e alla promozione in Prima Categoria – e devo ammettere che la Coppa per come si gioca, gare di andata e ritorno, e per le emozioni che trasmette è davvero affascinante poterla alzare a fine competizione. La dedica per questo trofeo la faccio alla squadra, ragazzi fantastici, sempre disponibili al lavoro, sempre puntuali nell’impegno, sempre determinati. Mi hanno seguito con grande attenzione e sono contento che questo loro impegno sia stato premiato. In Coppa abbiamo eliminato squadre che poi hanno o vinto il loro campionato o hanno lottato fino alla fine. Segno questo che la vittoria nostra è stata di alto valore. L’Amatrice, il Real S. Andrea, il Civitacastellana e il Pantanello Anagni sono state grandi avversari. La partita di finale è stata da noi interpretata come doveva essere interpretata, noi siamo una squadra tecnica. Giochiamo sempre a calcio e lo sappiamo fare bene ma nelle finali, nelle gare decisive serve anche altro, la determinazione, la voglia di soffrire e superare i momenti difficili. La squadra è cresciuta molto in questo senso e il passaggio di categoria e la Coppa Lazio sono un degno epilogo e premio per questi giocatori”. Ora dopo le feste ci sarà da preparare la nuova stagione, la Prima Categoria non è semplice: “Parlerò con i dirigenti e vedremo i programmi ma la voglia di tutti è di restare ancora tutti insieme per un’altra grande avventura”.

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di Sergio Toraldo

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