GUIDONIA – Pd, Mirko Sotorino è il primo a passare con Renzi

 L’ex vice segretario cittadino dei Democratici annuncia il passaggio a “Italia Viva”:

“Questa decisione non nasce dall’opportunismo o dalla vigliaccheria, ma proprio dalla voglia e dalla passione di lottare e fare politica sul territorio, in maniera libera e sana. Ho servito il partito democratico con orgoglio per oltre un decennio, in maniera costante, ricoprendo anche vari incarichi dirigenziali sotto ben 4 segretari. Nel Pd sono letteralmente cresciuto, assieme a molti altri amici e compagni, alcuni ancora in trincea ed altri, stanchi ed esausti dai metodi “superiori”, della “macchina democratica”, usciti, persi nel tempo, ma non da me dimenticati. Sfortunatamente, ricordo tutto, le critiche al potere democratico sovracomunale che impantana quello locale nell’immobilismo e in fine nell’oblio, gli appelli all’unità che nel momento del bisogno vero diventavano parole al vento. Con dolore ricordo la sfiducia al primo segretario che abbia mai votato, C. Rossi, una donna forte e fantastica, silurata dal classico gioco di potere territoriale, ma all’epoca vivevo ancora troppo umanamente certe questioni, diciamo che il “niente di personale sono solo politiche”, non lo comprendevo. Da adolescente vedevo la politica come una partita a scacchi, in seguito compresi che a differenza degli scacchi, nei partiti rischi di essere mangiato dai tuoi stessi alfieri, è il gioco della politica, tutti abbiamo accettato le regole, ma se queste regole portano solo a sconfitte elettorali, ad isolare segretari per renderli inoffensivi e a continui scontri interni, mi domando, sono veramente utili? Dal nazionale, scendendo nel locale, ho avuto modo di comprendere il tipo di logiche usate, metodi che a breve termine funzionano, ma che poi si avvelenano da comunità di persone che idealmente ci sono e sono meravigliose, ma che vengono inquinate da qualcosa che è più grande di loro. Più che al partito, alla soglia dei miei 30anni, decido di essere fedele alle mie idee, la mia cultura radicale, al mio modo libero e liberale di vedere la società. Per questi ed altri motivi, scelgo la via che mi è più vicina moralmente e che torna a stimolarmi quella passione tra troppo tempo svuotata da metodi e logiche che ti succhiano la linfa vitale, invece di donartela. Con il Pd ci sarà modo di confrontarci in futuro, creare programmi e iniziative assieme per il bene del territorio, lo faremo da buoni amici, da vecchi compagni e da bravi comilitoni nelle trincee della politica. Tutto ciò però, lo farò in una nuova casa, al fianco di vecchi e nuovi amici, sotto un nuovo simbolo che ancora non è nato ma che già mi ha conquistato a modo suo, tutto ciò lo farò in Italia Viva, che magari in futuro applicherà le stesse logiche e metodi, ma che per il momento è qualcosa di nuovo, stimolante, perchè va costruito dalle fondamenta, non ho mani grandi per costruire, non ho la preparazione di tanti altri grandi politici del territorio, ma ho una passione e un ardore che possono farmi scalare montagne e grazie a chi mi ha cresciuto, fatto da nobile insegnante ,nonché grande amica, non ho paura di affrontare giganti della politica, non temo gli attacchi o le sfide, non temo il futuro, perché mi ha insegnato a capire gli sguardi, a leggere tra le righe, a stare sottobotta a denti stretti, insegnamenti che mi hanno sicuramente aiutato tanto nella politica quanto nella vita privata. “Datemi un megafono e una bandiera, tanto mi basta per fare politica”, questo è l’insegnamento madre che Rita mi ha donato e su queste note vi dico: “Sono un ragazzo che conosce fin troppo bene il termine ristrettezze, ergo non necessito neanche di megafoni o bandiere, datemi un progetto stimolante e vi darò un partito locale interessante”

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