A Montecelio tre giorni di musica e teatro per il festival indipendente TEMPRA

Quattro giorni di teatro e musica indipendente a Montecelio: è la prima edizione del festival Tempra,  dal 31 ottobre al 3 novembre al Piccolo Teatro dei Sassi, organizzato e ideato da Nanni Mascena, attore catanese e Daniele Fedeli, monticellese di 25 anni, talento del panorama teatrale italiano (è andato in scena nei teatri di tutta italia e ha collaborato con nomi importanti come Ferdinando Bruni ed Elio de Capitani).

Scopo del festival è creare un’opportunità a Montecelio per gli artisti indipendenti di incontrare il pubblico, un palco al di fuori dei circuiti commerciali spesso impenetrabili ad alcune proposte artistiche.

“Un’occasione neonata di resistere, di fare, di agire, di trasformare in evento nuove opere. Questo festival, inedito e indipendente, nasce dalla necessità di rispondere a uno stato di cose apparentemente irrisolvibile, di creare possibilità apparentemente impossibili da ottenere, di reagire all’apparente mancanza di luoghi e occasioni dove far esplodere e deflagrare le proprie opere di fronte a un pubblico. Tempra è questa opportunità di un luogo e di un tempo extra-ordinario di condivisione, Tempra è la possibilità che credevamo mancata, Tempra è la conquista di un incontro comune” scrivono gli organizzatori.

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IL PROGRAMMA

Il concept del festival è dedicare a ogni artista un giorno, per presentare al pubblico la propria opera in qualsiasi modo e mezzo.

Al via il 31 ottobre con lo spettacolo per l’infanzia dal titolo “C’era 1.2.3.4. volte” (Città Sommerse Teatro/Teatro Coppola), venerdì 1 novembre sarà la volta del concerto “Quomo Trio Live Set” (Il mondo della mancanza).

Sabato 2 novembre verranno presentati i due lavori in studio “Prometeo” (Città Sommerse Teatro/Viagrande studios) e “Spinasanta” (Città Sommerse Teatro/Lure). A chiudere il festival lo spettacolo teatrale “Don Giovanni.En femme après la mort” (Lure).

IL FUTURO DEL FESTIVAL

Per il futuro il sogno è quello di far evolvere questo spazio creativo e propositivo, includendo anche altre forme di arte: performances, arti visive, danza, cinema. L’idea è che possa diventare uno spazio-tempo di novità e di incontro con gruppi o artisti che non trovano ospitalità nei contesti e nelle realtà più grandi.

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Tra i progetti, anche quello di ospitare ogni anno un artista o un gruppo offrendo una residenza temporanea per creare un nuovo lavoro “in fieri”, chiedendo una restituzione pubblica alla fine del periodo residenziale.

Tra le tante possibilità di un futuro aperto, resta però un principio guida per il Festival: rimanere indipendente e non accettare finanziamenti dai comuni, ma trovando e accogliendo sostegni da chiunque voglia appoggiare questa nuova creazione.

(Elena Giovannini) 

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