GUIDONIA – Nega i documenti della lottizzazione di Terranova, la Procura vuole processare il dirigente

Il “numero 1” dell’Urbanistica indagato per omissione d’atti d’ufficio a danno del confinante. Intanto il Tar censura l’inerzia dell’amministrazione grillina e annulla i permessi dei due palazzi: non potevano essere costruiti col silenzio-assenso

Gli erano stati richiesti i documenti per tre volte e dopo oltre un anno non aveva risposto. Per questo la Procura di Tivoli vuole processare il dirigente all’Urbanistica Paolo Cestra per omissione di atti d’ufficio. Il pubblico ministero Lelia Di Domenico ha infatti chiuso l’indagine e per il prossimo 11 dicembre è stata fissata l’udienza preliminare davanti al giudice Sabina Lencioni che dovrà stabilire se sussistano o meno gli elementi per processare il funzionario comunale. A mettere nei guai il 56enne Paolo Cestra – nominato di fiducia dal sindaco Michel Barbet – è la denuncia circostanziata presentata in Procura il 25 luglio 2018 dal 52enne imprenditore guidoniano Stefano Pascucci, amministratore unico della “Telpa srl”, la società proprietaria del fabbricato a 5 piani antistante “Villa Cornetto” e confinante con la lottizzazione “La Sorgente”. Un anno prima Pascucci aveva fatto ricorso al Tar e aveva richiesto una serie di documenti per contestare davanti ai giudici amministrativi la legittimità della convenzione urbanistica per la realizzazione del Programma integrato in zona F6 stipulata il 21 gennaio 2016 tra il patron delle Terme e l’ex dirigente comunale Angelo De Paolis. Proprio il Tar con due sentenze pubblicate lo scorso mercoledì 23 ottobre ha stabilito che i due stabili della “Satema srl” e della “D’Este Immobiliare srl” di Terranova non potevano essere costruiti col silenzio-assenso com’è avvenuto. L’approfondimento su Tiburno in edicola domani, martedì 5 novembre.

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