TIVOLI – Protestano i liceali, la preside replica

Lucia Cagiola risponde pubblicamente ai rappresentanti d'istituto

In riferimento al comunicato a firma dei 4 rappresentanti degli studenti, uscito in concomitanza della
manifestazione del 13 gennaio 2020, il dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Lazzaro Spallanzani” Lucia Cagiola precisa: “E’ necessario fare chiarezza e rispondere ai vari
punti, visto che, a quanto pare, il comunicato congiunto mio e del RSPP. Dott. Miele, pubblicato sul sito
web dell’Istituto, non sembra essere stato, evidentemente, per tali studenti, sufficientemente chiaro oppure
non è chiaro a chi ha scritto i comunicati.
Punto nr 1: “Il plesso scolastico presenta molteplici problemi strutturali”.
Secondo i tecnici della Città Metropolitana di Roma Capitale (ex Provincia di Roma) – ente proprietario
di tutte le scuole superiori di Roma e Provincia -, che negli anni hanno eseguito i controlli tecnici, la struttura
non ha “molteplici problemi strutturali”, ma problemi di usura e necessità di manutenzione straordinaria.
In altre parole, presentano problemi di usura le terrazze – che fanno da tetto – che in alcuni punti sono diventate
permeabili alla pioggia (vedi ad esempio la classe che è contigua alla palestra e che sono coinvolte
dalle medesime infiltrazioni).
Le mattonelle di linoleum che coprono i pavimenti delle classi, lì dove – a causa del tempo e dell’usura –
si sono sollevate o sono saltate, vengono sistemate continuamente dai collaboratori scolastici che sono
addetti alla piccola manutenzione. Stessa cosa con eventuali danni a porte, finestre o tapparelle, che – rientrando
nella piccola manutenzione – vengono sistemate sempre dai collaboratori scolastici che hanno questo
incarico specifico.
Veniamo all’esterno dell’edificio: il cornicione che i 4 studenti hanno definito “pericolante e che presenta
varie fratture”, è stato oggetto di sopralluoghi ed interventi specifici da parte della ex Provincia che, per tutto
il perimetro dell’intero istituto, ha sondato e fatto saggi sulla struttura del cemento armato: per intendersi,
sono tutti quei saggi (probabilmente, definite crepe) che i tecnici hanno poi colorato di azzurro.
Palestra: i motivi per cui è stata chiusa – a tutela e salvaguardia di tutti gli alunni e docenti – sono ben
noti ed ampiamente pubblicati. Dal 18 ottobre 2019, comunicazione della chiusura, ho più volte inviato solleciti
per gli interventi; solleciti ai quali la Città Metropolitana ha risposto – come ho avuto modo di comunicare
in più sedi ed anche ai rappresentanti degli alunni – che per procedere “all’intervento di manutenzione
straordinaria per il rifacimento completo della scuola, compresa la palestra, per un importo complessivo di
€ 960.000,00 è stato previsto ed inserito, nella proposta di programma triennale 2019-21, e che sarà cura
del Dipartimento VIII, riproporre in via prioritaria, il rifacimento dell’impermeabilizzazione della palestra”.
Nelle more dei tempi tecnici e burocratici in essere negli Enti Locali, ho continuato a sollecitare l’avvio
degli interventi e, proprio in risposta all’ulteriore ultimo richiesta inviata a fine dicembre 2019, mi era stato
comunicato che il 7 gennaio sarebbero venuti i tecnici per procedere con l’avvio degli interventi, sia per la
palestra che per la classe dove si sono verificate le infiltrazioni. In realtà il 7 gennaio i tecnici sono venuti,
ma non hanno potuto avviare nulla a causa dell’occupazione.
Inviata la comunicazione venerdì pomeriggio che i locali erano stati lasciati dagli alunni, i tecnici sono
venuti nella mattinata odierna ed hanno iniziato con i sopralluoghi: ovviamente non è stata certo l’occupazione
o il corteo di questa mattina che ha fatto iniziare gli interventi di Città Metropolitana, ma un
costante e periodico rinnovo di richieste, lettere, fonogrammi, telefonate ed interventi che, unitamente
al RSPP. Dott, Miele, ho continuamente fatto.
Punto nr 2: “La scuola è stata privata di una biblioteca per favorire l’aggiunta di nuove aule ecc
ecc”.
Dall’a.s. 2014-15, le iscrizioni allo “Spallanzani” sono cresciute molto, tanto da arrivare a 54 classi ed
oltre 1400 studenti e, per questo motivo, pur di offrire un servizio al territorio, sono state accolte tutte le
iscrizioni pervenute. Per tale ragione, si è reso necessario procedere con l’autorizzazione dell’ente proprietario
a restringere la biblioteca, per creare un’aula decente.
Tre anni or sono, proprio perché non era possibile accogliere più domande dei posti disponibili, sono
stata costretta (anche su disposizione dell’USR Lazio e della Città metropolitana) a procedere con gli “ingressi
programmati “ e cioè, tanti alunni in uscita dalle classi quinte e corrispondente numero di studenti in
entrata per le classi prime.
Inoltre, il Consiglio d’ Istituto è stato costretto, proprio di fronte all’enorme richiesta di iscrizioni, a rivedere
completamente i criteri di accoglienza delle iscrizioni. Questa dolorosa ma necessaria programmazione,
ovviamente ha generato lamentele dei genitori che non hanno visto accolta l’iscrizione del proprio figlio,
ed anche di molti sindaci dei paesi, ai quali ho dovuto spiegare i motivi degli ingressi programmati. Quest’anno,
proprio per dare maggior respiro ad una classe che era sacrificata in un’aula scomoda e stretta, è
stato fatto un cambio, spostando la biblioteca nell’aula scomoda e trasferendo gli alunni nell’aula migliore e
cioè al posto della biblioteca .
Punto nr 3: “Gli studenti del biennio per praticare le lezioni di ed fisica….si poteva scegliere fra
nuoto ed atletica”.
Premesso e ribadito quanto già detto nel precedente comunicato ( meglio di così non poteva spiegare il
RSPP Dott. Miele), la scelta di inviare le classi del biennio al nuoto, non è frutto di un capriccio, ma una necessità
organizzativa, oltre che un’opportunità. Tale attività, inserita nel PTOF, è stata resa necessaria dal
fatto che il numero così elevato delle classi, non consentiva a tutte le classi di poter utilizzare la palestra
con un orario solo antimeridiano; da ciò si rese necessario trovare una struttura alternativa che potesse
consentire lo svolgimento della pratica sportiva per tutti. In passato, l’unica alternativa alla palestra offerta
agli studenti era quella di giocare a pallone nel parcheggio di scuola; l’idea dell’alternativa nuoto, progettata
dagli insegnanti e inserita nel Ptof, è sembrata un’esperienza utile e formativa che ha trovato il plauso di
tante famiglie.
Tale esperienza positiva viene annualmente presentata alle famiglie che, nel corso degli Open day, partecipano;
ai genitori viene spiegato in cosa consista, quale sia la valenza formativa e che viene svolta con
un piccolo contributo da parte delle famiglie. Contributo che, a conti fatti, costa loro 4€ a lezione trasporto
compreso.
Le famiglie che iscrivono i propri figli allo “Spallanzani” sono consapevoli che, per due anni, faranno attività
di Educazione fisica in piscina secondo le modalità sopra spiegate. I primi anni si poteva eventualmente
optare per atletica, sempre nella struttura sportiva, ma successivamente non ci è stata più consentita
tale opzione che, comunque, era sempre con contribuzione da parte delle famiglie.
Al momento, con la palestra chiusa, gli studenti del biennio sono fortunati a poter proseguire l’attività
pratica, mentre alle classi del triennio – salvo sole che consente l’utilizzo della struttura scolastica all’aperto
– non rimane che l’alternativa delle lezioni teoriche che, comunque, sono una parte importante della materia.
Punto nr 4: “Il contributo volontario risulta di fatto obbligatorio ecc ecc”.
Il contributo che viene richiesto alle famiglie, come ho avuto più volte modo di scrivere e spiegare, costa
alle famiglie meno di 0,20 centesimi al giorno: una cifra irrisoria se si pensa a tutti i soldi che, quotidianamente,
vengono spesi per merendine, snack, ecc (solo per rimanere nel genere alimentare).
Quando i genitori vengono agli open day e decidono di iscrivere i propri figli in questo Istituto rimangono
colpiti dalle dotazioni informatiche, dai laboratori, dal registro elettronico, dal sito web, dalle LIM, dai pc, dai
microscopi elettronici che abbiamo, ecc., oltre che dalla nostra offerta formativa, dalle numerose attività,
progetti, e proposte formative che sono presenti nel nostro PTOF e che vengono offerte quotidianamente,
mattino e pomeriggio, agli studenti. Le dotazioni informatiche e scientifiche sono all’avanguardia e non è
così frequente trovarle in istituti scolastici.
Tutto questo, secondo i 4 rappresentanti, come si fa ad avere?
Ci sono solo due possibilità: o attraverso i progetti che faccio e presento e che, se approvati, ci portano
finanziamenti (dedicati esclusivamente all’acquisto di ciò che il progetto prevede per la sua realizzazione) e
dai contributi delle famiglie, in quanto lo Stato non finanzia, da lungo tempo, proprio nulla .
Pagare quindi i contributi annuali da parte di tutti rappresenta, oltre che un atto di civismo, anche un
modo di contribuire ad una migliore formazione e preparazione per i nostri studenti. Annualmente viene
rendicontato come vengono utilizzati i soldi delle iscrizioni . Il Programma Annuale del 2020 (cioè il bilancio
annuale della scuola) dal quale si evince come si impiegano le entrate e come sono finalizzate le uscite, è
stato approvato dal Consiglio di Istituto – rappresentanti degli studenti compresi – proprio prima di Natale.
Con i soldi delle iscrizioni si pagano le attività e gli acquisti dei materiali e di tutto ciò di cui la scuola e
nessuno ci va in vacanza !!!
Punti nr 5 e 6 :”Nella nostra scuola sono presenti due cancelli ecc ecc… e prove di evacuazione”.
Nel nostro Istituto ci sono, da sempre, due cancelli: uno pedonale ed adibito esclusivamente agli studenti,
l’altro carrabile ed utilizzato solo ed esclusivamente per le macchine, infatti è dotato di sbarra e cancello
. Da questo cancello gli studenti non devono passare, ma proprio per favorire all’uscita, il deflusso rapido
per consentire loro di prendere i mezzi pubblici, viene aperto e spalancato poco prima del suono della
campanella.
Durante l’orario di lezione i due cancelli sono tutti chiusi, per motivi di sicurezza e per impedire ad estranei
di introdursi a scuola. Il personale e/o i genitori che devono accedere a scuola, suonano al videocitofono
e gli addetti alla portineria aprono per consentire l’accesso. Non mi sembra che nelle altre scuole gli accessi
e le uscite si svolgano diversamente dal nostro Istituto!!!
Per quanto attiene poi alle prove di evacuazione, ritengo che il Dott, Miele abbia ampiamente e diffusamente
risposto, ma, evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire o non abbia interesse a
sentire.
A margine della vicenda e visto che si fa riferimento alla mia circolare, faccio presente che le circolari
sulle prove di evacuazione vengono fatte in forma preventiva. Cosa vuol dire ciò? Come ovviamente tutti
possono immaginare, le prove di evacuazione non possono essere precedentemente comunicate, ma fatte
a sorpresa, per i motivi che, immagino, tutti comprendano. Al fine però di evitare inutili scene di panico, si
procede con una comunicazione che “prossimamente” si terranno le prove.
Come abbiamo avuto modo di spiegare, ma a quanto pare inutilmente, le prove sono 2 ad anno SOLARE
e non scolastico: penso che la differenza sia chiara.
Il 2020 per la scuola è iniziato il 7 gennaio 2020 e l’istituto è stato occupato la mattina del 7 gennaio; le
prove di evacuazione le avremmo dovute fare tra Capodanno e l’Epifania?
Per quanto attiene poi alle prove antincendio, non sono per gli studenti o per i docenti ma solo ed
esclusivamente per i preposti, cioè il personale addetto antincendio: cioè i collaboratori scolastici .
Punto nr 7: “La lamentela più frequente all’interno del nostro Istituto è la presenza sporadica del
dirigente scolastico”.
Francamente questo è il punto che mi fa sorridere di più e al quale rispondo, pur non avendo alcun obbligo
a farlo. Per prima cosa noto che, rispetto al primo comunicato, siamo passati dalla certezza di una
dichiarazione: “la preside non è mai presente e quando c’è ci snobba trattandoci come persone inferiori”,
ad una sfumata dichiarazione di dubbio: “la lamentela più frequente a scuola è la presenza sporadica del
dirigente scolastico”.
Non so chi possa essere a lamentarsi, visto che tutti, docenti e personale in primis, quotidianamente mi
vedono a scuola, anche perché non mi sembra di essere proprio trasparente. Così come mi vedono i genitori
che, non solo di mattina, ma anche di pomeriggio, vengono a scuola per parlare o per pratiche d’ufficio.
E’ vero che io spesso non sto seduta in presidenza, ma sono o negli uffici di segreteria, in vicepresidenza o
nelle classi, o, a volte, anche a riunioni istituzionali dei dirigenti scolastici, ma questo non significa non esserci.
Oppure può capitare – come mi è successo ultimamente – di ammalarmi: anche i presidi si ammalano ed
anche i presidi hanno diritto a prendere ferie.
Aggiungo io un punto 8: le famose macchinette dei distributori automatici.
Come avevo avuto modo di spiegare ai rappresentanti e non solo, la ditta che ha vinto l’appalto ci aveva
comunicato che, prima del 13 dicembre – periodo di scadenza per eventuali ricorsi da parte delle altre ditte
concorrenti – non avrebbe iniziato i lavori per la messa in posa delle macchinette.
I lavori infatti sono iniziati un paio di giorni dopo con il collocamento delle prime macchinette al piano
terra e con i lavori edili per gli allacci ad acqua e luce al secondo piano. La ditta ha dovuto poi sospendere i
lavori, in quanto al primo piano, non avendo il gestore del bar consegnato le chiavi e sgomberato il locale
magazzino dove devono essere fatti i lavori per gli allacciamenti, non hanno potuto proseguire con la sistemazione
definitiva. Avevano però comunicato che l’8 gennaio avrebbero consegnato le macchinette e
provveduto alla loro messa in funzione completa sia al piano terra che al secondo piano.
L’8 gennaio, a causa dell’occupazione, non hanno potuto effettuare lo scarico delle macchine, né procedere
con i lavori e così sono venuti oggi e proseguiranno domani.
Ritengo che, anche in questo caso, nessuno si sognerà di pensare che sia merito dell’occupazione!!!
Tanto dovevo per opportuna chiarezza”.

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