Crollo del Pil del 13% e aumento delle diseguaglianze: lo dice la Banca d’Italia

Visco ha anche sottolineato come sia molto probabile che lo choc economico possa determinare una riduzione del reddito soprattutto per quel 20% di famiglie che già ha redditi bassi

L’epidemia di Covid-19 lascia pesanti effetti sull’economia e una forte incertezza. Se nel primo trimestre il Pil in Italia ha registrato una flessione dell’ordine del 5%, la stima è un crollo del 9% in uno scenario ‘ottimistico’, del 13% in una visione pessimistica: sono le analisi del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco indicate nel corso dell’annuale relazione ascoltata il 29 maggio. Le ipotesi sono due poiché ancora non si sa quando la pandemia sarà sconfitta e quando si potrà tornare alle attività ordinarie nonché a una ripresa se pur minima.

Visco ha anche sottolineato come sia molto probabile che lo choc economico possa determinare una riduzione del reddito soprattutto per quel 20% di famiglie che già ha redditi bassi. Il tangibile rischio è che aumentino diseguaglianze sociali nella nostra società. È dunque necessario, ha detto con forza, un nuovo ‘contratto sociale’ tra Governo, imprese, istituzioni, anche quelle europee, famiglie, per una ‘crescita inclusiva’ valida prospettiva per affrontare il futuro incerto.

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